Economia

L’estate nera del trasporto aereo: ritardi e cancellazioni causa carenza di lavoratori e decine di scioperi. La Germania cerca addetti in Turchia, l’Irlanda mobilita l’esercito

Dalla Spagna a Francia e Gran Bretagna, i passeggeri devono fare i conti con continui disagi. Non va meglio negli Usa dove il weekend pre 4 luglio ha visto l'annullamento di 1.100 viaggi. Le compagnie e le società di handling aeroportuale che durante la pandemia hanno ridotto gli organici all'osso non riescono a sostituirli e chi è rimasto chiede condizioni di lavoro e stipendi migliori. In Italia, secondo l'Enac, i disagi per ora sono limitati. Ma l'ente non ha potere di intervento sulle low cost che di fatto monopolizzano il mercato

Solo nel primo sabato di luglio sono andati in scena uno sciopero del personale viaggiante di Ryanair e di Easyjet in Spagna e una protesta dei lavoratori dell’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi che ha imposto la cancellazione del 10% dei voli. A Gatwick e Heathrow da fine giugno la mancanza di addetti ai bagagli sta causando code e lunghe attese: per prevenire ulteriori problemi si è deciso di lasciare a terra il 15% degli aerei previsti. Stessa decisione per lo scalo olandese di Amsterdam Schiphol. In Italia la stagione turistica è iniziata con l’astensione dal lavoro degli equipaggi della low cost irlandese, di quella britannica e di Volotea e Malta Air l’8 giugno, seguita da una nuova protesta il 25. E la via crucis dei vacanzieri, che per spostarsi in aereo stanno spendendo fino al 120% in più rispetto a un anno fa, è destinata a continuare. La tempesta perfetta causata dalla carenza di addetti di terra e di personale di volo proprio nel momento in cui la domanda riporta il mercato a numeri vicini a quelli del pre Covid durerà per tutta l’estate.

La tedesca Lufthansa ha avvertito che dovrà annullare 2.200 collegamenti interni alla Ue e in Spagna i dipendenti Easyjet e Ryanair minacciano di incrociare le braccia solo a luglio per altri 12 e 9 giorni rispettivamente, di fatto paralizzando gli scali di Madrid, Barcellona e Maiorca oltre a Malaga, Siviglia, Alicante, Valencia, Girona, Ibiza e Santiago de Compostela. Non va meglio negli Usa: durante questo fine settimana di grandi spostamenti in vista dell’Independence day sono stati annullati oltre 1.100 voli e 12mila – tra cui 1000 operati da American Airlines e 784 da Delta – sono stati ritardati, secondo il sito di monitoraggio FlightAware. Delta ha consentito in via straordinaria ai passeggeri di cambiare volo gratis a patto che accettassero di muoversi dopo il 4 luglio.

I maxi licenziamenti durante il Covid e gli stipendi troppo bassi – Cosa c’è dietro? Come già raccontato da ilfattoquotidiano.it alcune compagnie che durante la pandemia avevano ridotto gli organici all’osso licenziando o prepensionando non riescono a rimpinguarli con sufficiente velocità. Secondo Bloomberg, Lufthansa rispetto al 2019 ha una forza lavoro ridotta di un terzo (vedi grafico sotto). Intanto piloti e assistenti di volo pretendono un miglioramento delle condizioni di lavoro, che nelle low cost sono spesso pessime. Tra stipendi bassissimi, ben sotto i minimi salariali previsti dal contratto collettivo di categoria italiano, riposi insufficienti e – per gli assistenti di volo – forti pressioni perché raggiungano determinati target in termini di vendita di cibo, bevande e prodotti duty free ai passeggeri. Il personale di terra a sua volta fa turni pesantissimi a fronte di compensi molto bassi. A questo vanno aggiunti in alcuni casi i contagi da Covid che costringono a lasciare a terra gli equipaggi.

I piani di emergenza di Germania, Irlanda e Uk – Nel resto d’Europa diversi governi hanno già varato misure per cercare di ridurre i disagi. Il 29 giugno i ministri tedeschi dei Trasporti, dell’Interno e del Lavoro hanno annunciato la decisione di concedere permessi di lavoro rapidi a migliaia di “Gastarbeiter”, letteralmente “lavoratori ospiti”: addetti aeroportuali stranieri, in particolare turchi, che aiutino a gestire l’handling dei bagagli. La titolare degli Interni Nancy Faeser non ha escluso l’intervento della polizia federale per dare una mano ai controlli di sicurezza. In Irlanda quello stesso giorno è arrivato il via libera ad impiegare nell’aeroporto di Dublino anche l’esercito, se necessario: in questo caso i timori sono legati al picco di contagi tra i membri dello staff. Subito dopo la Gran Bretagna ha varato un piano d’azione in 22 punti per “ridurre al minimo le interruzioni e proteggere i passeggeri”: tra il resto prevede incontri settimanali con compagnie, operatori aeroportuali e handler, maggiore flessibilità delle regole di ingaggio degli staff (“mantenendo gli standard di sicurezza”, assicura il governo Johnson) e una campagna di orientamento e promozione delle carriere nell’aviazione .

In Italia disagi limitati, ma l’Enac non ha potere sulle low cost – Secondo il presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile Pierluigi Di Palma i disagi non stanno coinvolgendo l’Italia “se non in modo derivato” perché “la cassa integrazione e 800 milioni di aiuti” hanno consentito di mantenere “congelatii posti di lavoro negli aeroporti. Ma le conseguenza della tempesta perfetta si fanno sentire anche in Italia, dove il mercato è monopolizzato dalle low cost straniere (Ita ha circa il 10%) che hanno licenziato durante il periodo dei lockdown e delle restrizioni e ora faticano a trovare dipendenti. “Ad Heathrow un operaio di handling prendeva 19mila sterline, ora non lo si trova anche a 30mila“, argomenta De Palma. In Germania, fa i conti Bloomberg, il personale di terra all’ingresso guadagna intorno ai 20mila euro, una cifra che in un Paese a bassissima disoccupazione non è difficile da ottenere in altri settori meno pesanti e con turni più regolari.

Secondo il presidente Enac “al momento i disagi ci sono solo negli aeroporti di Bergamo, nel quale opera Ryanair, e in quello di Venezia, dove ci sono altri operatori low cost”. Il problema è che sulle compagnie non basate in Italia l’ente non ha potere di intervento. Risultato: Ivan Viglietti, segretario della Uil Trasporti, intervistato dal Sole 24 Ore racconta che “a inizio settimana c’è stato un incontro all’Enac che si è concluso con una raccomandazione “ad avvisare per tempo i passeggeri”, una specie di buffetto sulla guancia”.