“La sera prima stava bene, poi la mattina dopo l’abbiamo trovato morto riverso nel letto”. È il bassista de I Camaleonti, Livio Macchia, a ripercorrere gli ultimi istanti di vita del leader della storica band dei sessanta/settanta, Tonino Cripezzi, morto la scorsa notte a Pescara. Intervistato dal Corriere, Macchia, ricorda proprio il concerto per bambini down compiuto la sera precedente. “E’ stata una serata simpatica (…) e noi eravamo felici, avevamo appena ripreso i concerti dopo la pandemia Covid, era un momento rinascita”. Insieme praticamente dal 1963, autori di grandi successi come L’ora dell’amore, Applausi e Io per lei, Macchia e Cripezzi si conobbero proprio durante i concerti delle rispettive band prima di formare I Camaleonti: “Mi colpì il suo modo di cantare (..) quel vibrato che stordiva tutti. Lo abbiamo convinto a unirsi a noi (Cripezzi suonava con i Trappers assieme a Mario Lavezzi ndr)”. Sessant’anni insieme, gioie e dolori, ora diventati soltanto lacrime. “Abbiamo passato periodi meravigliosi. Quando andiamo sul palco la gente canta sempre con noi, anche in America, in Canada, dappertutto”. Con una punta di gioiosa amarezza ovvero le liti: “Si c’erano, ma tra noi erano solo musicali. Ma alla fine erano tutte sciocchezze, si risolveva tutto”.