“Io ho il culto della libertà, ma sono a favore della vita. A mia madre quando era incinta di me fu consigliato di abortire. I medici videro dei problemi durante la gravidanza e fu così consigliata. Il resto delle considerazioni, le lascio al lettore”. A dirlo è Andrea Bocelli che, in un’accorata intervista al Corriere della Sera, si è raccontato a cuore aperto, toccando temi quali la famiglia e la Fede. E così, inevitabilmente, si è trovato a commentare la decisione della Corte Suprema statunitense di eliminare la sentenza che garantiva costituzionalmente il diritto all’aborto per le donne: “Non si pretenderà mica che la Chiesa approvi l’aborto? E non si può neanche pretendere che una corte come quella Corte Suprema americana si esprima diversamente: fa il suo lavoro e va presa per quello che è: a volte piace, a volte non piace”, ha spiegato l’artista.
Quindi ha parlato del suo rapporto con la Fede: “La mia Fede è sempre più forte. Se uno si avventura in questo cammino, diventa un’esigenza quotidiana. Io sono molto razionale e scettico di natura. Proprio per questo ho Fede. La favola dell’ateo non mi convince, non ho mai potuto pensare di essere figlio del caso”. Il tenore ha sottolineato come la Chiesa sia fatta di uomini e, per questo motivo, fallibile, cosa che in questi tempi la mette al centro delle critiche: “Noto un accanimento oserei dire brutale. Si parla dei preti pedofili, ma non si parla dei sacerdoti nelle missioni, delle persone che danno la vita nei luoghi poveri o pericolosi. Bisognerebbe prendere esempio dal calcio: lì si parla sempre dei più bravi”, ha concluso.