Televisione

Cinque pezzi facili, Paolo Sorrentino dirigerà per la Rai le pièce teatrali di Mattia Torre. Il programma e gli attori

Formalmente poi l’idea di mettere teatralmente in scena la pièce per poi farne ripresa tv ricorda la nobile tradizione del teatro di Eduardo De Filippo e di diverse storiche riduzioni dei suoi capolavori registrati in teatro col fine di una messa in onda su piccolo schermo.

di Davide Turrini

Paolo Sorrentino e Mattia Torre. Una coppia inedita, potenzialmente curiosa, umanamente stimolante, per Cinque pezzi facili. Programma Rai che il 19 novembre 2022 inizieremo a vedere sulle rete Rai e che porterà sul piccolo schermo cinque pièce teatrali di Torre dirette da Sorrentino. Si chiaro, spiegano i ben informati, che il progetto è ancora tutto da cominciare. Perché Sorrentino ancora travolto dall’onda del suo ultimo successo utilizzerà proprio le prossime settimane per allestire la messa in scena a favore di telecamera di cinque testi del drammaturgo romano morto nel 2019 con la partecipazione di molti amici e colleghi di Torre, tra cui Valerio Mastandrea, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Cristina Pellegrino, Carlo Ruggieri, Giordano Agrusta e Geppi Cucciari.

Tra questi sicuramente troveremo Gola, monologo più volte recitato da Mastandrea, e In mezzo al mare, amato da Aprea; come del resto Aprea e Mastandrea potrebbero tornare ad interpretare il divertente Qui e ora, dialogo scoppiettante e insinuante tra due uomini coinvolti in un incidente stradale nella periferia di Roma. Non mancherà l’atto unico, padre, madre e figlio riuniti attorno ad una tavola in chiaroscuro di 456, spettacolo che vede proprio De Lorenzo, Pellegrino e Ruggieri come primi interpreti della versione originale.

Infine ecco Perfetta, il monologo che rappresentò la svolta teatrale per la comica e conduttrice radiotelevisiva Geppi Cucciari. Insomma Cinque pezzi facili, nostalgico richiamo al film di Bob Rafelson con Jack Nicholson, vedrà da un lato l’autore dal successo internazionale, l’artista contemporaneo dall’estetica pop e ricercata, che sa anche far scivolare una lacrimuccia (vedi al capitolo È stata la mano di Dio); dall’altro il commediografo e drammaturgo che ha firmato, tra gli altri, Boris e La linea verticale.

Formalmente poi l’idea di mettere teatralmente in scena la pièce per poi farne ripresa tv ricorda la nobile tradizione del teatro di Eduardo De Filippo e di diverse storiche riduzioni dei suoi capolavori registrati in teatro col fine di una messa in onda su piccolo schermo. Produce la Wildside di Lorenzo Mieli che già produsse il film Figli con interpreti Mastandrea e Paola Cortellesi.

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