Nel frattempo il governatore della zona egiziana del Mar Rosso ha emesso un’ordinanza di sospensione di tutte le attività nell’area circostante l’incidente
Due turiste uccise da uno squalo. No, non siamo nel celebre film di Spielberg, ma a sud della città egiziana di Hurghada, ovvero nella zona turistica del Mar Rosso. Le vittime sono due donne: una turista rumena sulla quarantina e una signora austriaca di 68 anni. La prima, appunto, si trovava a fare snorkeling al largo della costa di Sahl Hasheesh, escursione di un viaggio nella splendida area del Mar Rosso. La seconda è stata ritrovata a 600 metri dall’altra alcune ore dopo, anche se la donna non è una turista, ma vive da tempo in quella zona in quanto sposata con un signore egiziano.
Come segnala la Reuters, i funzionari del ministero dell’ambiente egiziano hanno comunicato che è stato formato immediatamente un comitato ad hoc per esaminare le cause delle due tragedie e le ragioni etologico scientifiche per le quali tutto questo sarebbe avvenuto. Dalle immagini di un video circolato online, sembra infatti che il responsabile dell’attacco sia uno squalo Mako, esemplare tra i più grandi e pericolosi al mondo: nonostante questo, però, gli attacchi di questa specie ai danni dell’uomo sono rari. L’essere umano, infatti, non rientra tra le sue prede: cosa è successo, quindi? Secondo gli esperti, capita che gli squali confondano il movimento dei bagnanti per quello delle foche, animali che stanno alla base della loro alimentazione. Questo spiega perché, dopo un paio di morsi, lo squalo ‘molla la presa’ sull’uomo: i suoi morsi, però, sono tali da causare ferite comunque tendenzialmente letali.
Nel frattempo il governatore della zona egiziana del Mar Rosso ha emesso un’ordinanza di sospensione di tutte le attività nell’area circostante l’incidente. La donna austriaca, residente in Egitto da cinque anni, era stata ritrovata viva dopo gli attacchi dello squalo e trasferita in un ospedale locale dove dopo diversi tentativi di rianimarla è morta per le ferite riportate.