Il ritorno ai quarti di finale di uno Slam dopo 7 anni e mezzo ha dato nuova vita a Nick Kyrgios, uno dei giocatori del circus più amati dal pubblico per la sua classe mista a follia che ogni volta regale match bizzarri. Come le polemiche con Stefanos Tsitsipas al terzo turno di Wimbledon che hanno fatto perdere la testa al greco o, ancora, al mezzo battibecco con un giornalista inglese che gli chiedeva perché non rispettasse la tradizione dei colori nell’intervista fatta in campo. Di questi temi, della spalla dolorante, delle difficoltà del passato e della grande opportunità di raggiungere la semifinale superando Cristian Garin (che al primo turno avrebbe dovuto affrontare Matteo Berettini, out causa Covid) ha parlato nella conferenza stampa di lunedì 4 luglio, post vittoria su Brandon Nakashima.
A proposito della spalla ha dichiarato: “Mi sono svegliato dopo il match con Tsitsipas e ho sentito dolore. Ho giocato tanto nell’ultimo mese e mezzo e sapevo che prima o poi il mio corpo mi avrebbe presentato il conto. Penso sia normale in questo momento, nessuno è al 100%, guardate anche Rafa. Mentalmente oggi riesco a gestire meglio queste cose rispetto al passato e all’inizio della mia carriera. Ora resto più calmo. Certo, ci vogliono degli antidolorifici e dovremo fare un po’ di terapia”.
Sul passato invece ha raccontato: “C’è stato un tempo in cui ero costretto a lasciare il pub alle 4 del mattino per giocare contro Nadal al secondo turno. Il mio agente doveva letteralmente venire a prendermi prima di giocare sul centrale di Wimbledon. Da quel giorno ho fatto molta strada, questo è certo. Ora penso di più alla mia routine giornaliera e a chi mi sta intorno. Ho un team incredibile. Il mio fisioterapista è uno dei miei migliori amici. Il mio migliore amico è il mio agente. Ho la miglior fidanzata del mondo. Ho tante persone intorno che mi aiutano. Mi fa riflettere su quei tempi bui in cui allontanavo tutti”.
Kyrgios ha voluto anche ricordare di essere stato il primo a battere Nadal, Federer e Djokovic, nonostante quello di domani per lui sarà solo il terzo quarto di finale in carriera in un torneo dello Slam: “La gente spesso si dimentica che è 10 anni che sono nel tour e che sono stato il primo tra i giovani a battere gente come Rafa a Wimbledon. Sono stato il primo a dimostrare agli altri giovani, come Zverev, Thiem eccetera, che si potevano sconfiggere. Adesso ci sono ragazzini come Alcaraz e Sinner che giocano senza paura. Ma quando Nadal, Federer e Djokovic erano visti come degli dei imbattibili, io ho dimostrato che erano umani”.
Inevitabile la domanda sulle polemiche nel match con Tsitsipas: “Onestamente, non mi interessa. Ci rido sopra. Sono divertenti. Ci scherziamo con il mio team. Alcune sono proprio ridicole. Mi sono svegliato, le ho lette e mi sono messo a ridere. Io non dimentico mai, che siano cose di 3 o 4 anni fa, non dimentico. Adesso sono ai quarti di finale a Wimbledon e so che c’è molta gente arrabbiata per questo…”. Secca anche la risposta in merito ai colori del proprio abbigliamento (cappellino e scarpe rosse): “Faccio quello che voglio. Non sono sopra le regole, solo mi piacciono le mie Jordan. Domani metterò delle scarpe tutte bianche”.
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Kyrgios svela come è rinato: “Prima mi venivano a prendere al pub alle 4 del mattino per giocare contro Nadal”
Il tennista australiano ha affrontato numerosi temi nella conferenza stampa post ottavi di finale con Brandon Nakashima, la cui vittoria li è valsa il terzo quarto in carriera in un torneo dello slam, il primo dopo 7 anni e mezzo. "Il mio agente doveva letteralmente venire a prendermi prima di giocare sul centrale di Wimbledon. Da quel giorno ho fatto molta strada"
Il ritorno ai quarti di finale di uno Slam dopo 7 anni e mezzo ha dato nuova vita a Nick Kyrgios, uno dei giocatori del circus più amati dal pubblico per la sua classe mista a follia che ogni volta regale match bizzarri. Come le polemiche con Stefanos Tsitsipas al terzo turno di Wimbledon che hanno fatto perdere la testa al greco o, ancora, al mezzo battibecco con un giornalista inglese che gli chiedeva perché non rispettasse la tradizione dei colori nell’intervista fatta in campo. Di questi temi, della spalla dolorante, delle difficoltà del passato e della grande opportunità di raggiungere la semifinale superando Cristian Garin (che al primo turno avrebbe dovuto affrontare Matteo Berettini, out causa Covid) ha parlato nella conferenza stampa di lunedì 4 luglio, post vittoria su Brandon Nakashima.
A proposito della spalla ha dichiarato: “Mi sono svegliato dopo il match con Tsitsipas e ho sentito dolore. Ho giocato tanto nell’ultimo mese e mezzo e sapevo che prima o poi il mio corpo mi avrebbe presentato il conto. Penso sia normale in questo momento, nessuno è al 100%, guardate anche Rafa. Mentalmente oggi riesco a gestire meglio queste cose rispetto al passato e all’inizio della mia carriera. Ora resto più calmo. Certo, ci vogliono degli antidolorifici e dovremo fare un po’ di terapia”.
Sul passato invece ha raccontato: “C’è stato un tempo in cui ero costretto a lasciare il pub alle 4 del mattino per giocare contro Nadal al secondo turno. Il mio agente doveva letteralmente venire a prendermi prima di giocare sul centrale di Wimbledon. Da quel giorno ho fatto molta strada, questo è certo. Ora penso di più alla mia routine giornaliera e a chi mi sta intorno. Ho un team incredibile. Il mio fisioterapista è uno dei miei migliori amici. Il mio migliore amico è il mio agente. Ho la miglior fidanzata del mondo. Ho tante persone intorno che mi aiutano. Mi fa riflettere su quei tempi bui in cui allontanavo tutti”.
Kyrgios ha voluto anche ricordare di essere stato il primo a battere Nadal, Federer e Djokovic, nonostante quello di domani per lui sarà solo il terzo quarto di finale in carriera in un torneo dello Slam: “La gente spesso si dimentica che è 10 anni che sono nel tour e che sono stato il primo tra i giovani a battere gente come Rafa a Wimbledon. Sono stato il primo a dimostrare agli altri giovani, come Zverev, Thiem eccetera, che si potevano sconfiggere. Adesso ci sono ragazzini come Alcaraz e Sinner che giocano senza paura. Ma quando Nadal, Federer e Djokovic erano visti come degli dei imbattibili, io ho dimostrato che erano umani”.
Inevitabile la domanda sulle polemiche nel match con Tsitsipas: “Onestamente, non mi interessa. Ci rido sopra. Sono divertenti. Ci scherziamo con il mio team. Alcune sono proprio ridicole. Mi sono svegliato, le ho lette e mi sono messo a ridere. Io non dimentico mai, che siano cose di 3 o 4 anni fa, non dimentico. Adesso sono ai quarti di finale a Wimbledon e so che c’è molta gente arrabbiata per questo…”. Secca anche la risposta in merito ai colori del proprio abbigliamento (cappellino e scarpe rosse): “Faccio quello che voglio. Non sono sopra le regole, solo mi piacciono le mie Jordan. Domani metterò delle scarpe tutte bianche”.
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Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Da due o tre giorni avevamo capito che eravamo quasi arrivati alla conclusione di questa vicenda". Lo ha detto Antonio Tajani a Porta a Porta sulla liberazione di Cecilia Sala.
"Stamattina l'ambasciarice è andata al carcere per la visita consolare e le hanno detto la visita è annullata per una buona notizia, l'ambasciarice ha capito e mi ha telefonato", ha raccontato il ministro degli Esteri spiegando tra l'altro: "Anche la famiglia è stata eccezionale, la mamma e il papà ci hanno dato una mano".
"La Santa Sede non ha dato una mano in maniera operativa ma c'è sempre stato sostegno. Ma non c'è stato un intervento del Vaticano", ha spiegato Tajani.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Fermo restando che la mia posizione di condanna è assoluta per alcuni gesti apologetici, avendo conosciuto quei ragazzi, Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, i primi due uccisi da terroristi ai quali non si è mai dato un nome, esprimo il rammarico per il fatto che la Procura della Repubblica di Roma in 45 anni non abbia mai aperto una seria inchiesta sulla strage di Acca Larenzia". Il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervenendo nell’aula del Senato.
"Noi chiediamo la verità su tante vicende italiane. Nei giorni scorsi, si è saputa una possibile verità sull’omicidio di stampo mafioso di Piersanti Mattarella a Palermo. Ma sulla strage di Acca Larenzia le tracce ci sono, perché la mitraglietta Skorpion che uccise Bigonzetti e Ciavatta poi è stata utilizzata anche successivamente dalle Brigate Rosse -ha detto ancora Gasparri-. Quelli che ieri, sbagliando, hanno fatto i saluti romani non inneggiavano alle Brigate Rosse ma ricordavano, con una ritualità che io non condivido, dei militanti di un partito politico, non di terroristi".
"Mentre le Brigate Rosse sono quelle che hanno usato la mitraglietta Skorpion per uccidere Bigonzetti e Ciavatta, poi Lando Conti, ex sindaco di Firenze, e il professor Ruffilli che era un professore impegnato nella Democrazia Cristiana. Quindi quell'arma e chi l’ha usata è transitato nelle Brigate Rosse", ha proseguito l'esponente di FI.
(Adnkronos) - "Basterebbe un’inchiesta per capire quali gruppi della periferia di Roma sud e dell’estrema sinistra hanno fatto questo transito. C’è un libro di un giornalista che si chiama Nicola Rao che ha descritto queste vicende ed è una vergogna che la Procura della Repubblica di Roma non abbia mai fatto un'inchiesta seria. Io l'ho detto pubblicamente a Lo Voi e lo dico a tutti i Procuratori del passato. La magistratura evidentemente non ha voluto la verità su quella vicenda. Protesto, quindi, per le verità mancate di una pagina di storia italiana tragica", ha concluso Gasparri.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Ho voluto partecipare in collegamento all'evento 'Comunità democratica' perché il partito cattolico è anacronistico, c'è bisogno di cominciare a discutere largamente di politica, di programmi, a far partecipare le persone e soprattutto di far diminuire l'astensione". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"C'è bisogno di cominciare a discutere, sono due anni che non si fa nel Paese. Queste iniziative sono benedette, penso che Schlein lo sappia", ha aggiunto Prodi proseguendo: "Deciderà Ruffini se entrare in politica o no. E' un uomo di qualità e dipenderà dalla rete che riuscirà a costruire. E' stato talmente bravo a combattere l'evasione fiscale che il Paese gli dovrebbe essere grato".
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Trump non vuole l'Europa coesa. Tratta Paese per Paese ed esercita su ciascuno una pressione particolare. Il problema è che Meloni non può essere portavoce o simbolo dell'Europa unita, Trump non lo permetterà mai". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Trump e Musk ne dicono di tutti i colori e attaccano dall'interno i Paesi intervenendo; è il solito quadro: Trump imprevedibile. Prevedo un grande cambiamento. E' finita la globalizzazione economica e Trump tenta quella politica: l'intervento negli affari interni di tutti i Paesi", ha aggiunto.
"La cosa strana è che mentre oggi c'è stata una reazione dell'Onu sulle sue dichiarazioni, non ne ho viste da parte dell'Unione europea. Il problema è che un'UE divisa come oggi non riesce a formare una volontà politica comune; la presidente della Commissione deve mediare e non vuole rompere l'equilibrio. Non dice niente delle interferenze di Trump in Germania, in Gran Bretagna, in Italia. Il sovranismo si ferma all'obbedienza", ha detto ancora Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Starlink, l'accordo col governo gli darebbe in mano tutti i dati che riguardano il nostro Paese. E' il momento che il governo decida se dare in mano ad altri la propria vita". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Il vantaggio di Musk è che ha a disposizione una tecnologia pronta e potente. Non so se il governo firmerà, ma queste cose vanno fatte con una prudenza enorme e garanzie che non credo il nostro esecutivo sia in grado di ottenere. Così come sembrano essere le cose, io non firmerei. E l'idea che il rappresentante di uno Stato come è Musk si impadronisca di una realtà fondamentale di un altro Paese è un rischio enorme per la democrazia", ha aggiunto Prodi.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Su Belloni, posso dire che è proprio brava, una servitrice dello Stato leale nei confronti del Paese e con capacità personali. Non ho la minima idea se verrà eventualmente coinvolta nelle istituzioni europee. Lei ha detto di no, ma queste cose devono maturare nel tempo. Ha le energie e le capacità, vedremo". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
Roma, 8 gen (Adnkronos) - "Esprimo la mia felicità vera per il ritorno di Sala, la stessa che ho provato quando liberammo il giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo in condizioni analoghe". Lo ha detto Romano Prodi a Otto e mezzo, su La7.
"Queste contrattazioni sono sempre molto complesse. Certamente c'è stato da Trump una specie di permesso o di tacito consenso. A differenza della mia esperienza, noi gioimmo tutti insieme, col ministro degli Esteri, il governo e anche i servizi. C'era anche la dottoressa Belloni, che aveva organizzato la liberazione; oggi è sembrato un evento molto solitario, solo della Meloni", ha aggiunto Prodi.