Partiamo da un fatto. Il decreto per la semplificazione approvato dal governo (D.L 21 giugno 2022, n. 73) sposta ulteriormente l’asticella verso il privato. Infatti l’esenzione IVA per le prestazioni sanitarie fino ad ora era solo per quelle rese dai professionisti sanitari e dalle strutture pubbliche e convenzionate. Con il decreto appena approvato l’esenzione si estende anche alle strutture private e l’Iva viene ridotta dal 22% al 10%. Mica spiccioli.

Ed il costo, valutato dallo stesso decreto in 12,3 milioni di euro nel 2022 e 21 dal 2023, chi lo paga? Verranno sottratti altri milioni alla sanità pubblica? Uno sproposito che indebolisce la sanità pubblica. Un sistema mascherato (dov’è Speranza?) per continuare a spostare l’asse verso il privato puro. Cominciamo così ad usare i soldi del Pnrr? Come mai nella pagina ministeriale non si fa cenno di questo utilizzo di fondi pubblici? Appositamente il ministero che lo ha emanato ha altre competenze e Speranza acconsente?

“Abbiamo scelto di puntare su una sanità di prossimità, più vicina alle persone e radicata sul territorio. La rete di assistenza si svilupperà secondo un nuovo modello organizzativo, che individua standard strutturali e tecnologici uniformi su tutto il territorio nazionale, promuovendo una nuova strategia per la prevenzione in ambito sanitario e ambientale e compiendo un passo concreto per il superamento delle disuguaglianze. Con il Pnrr investiamo sull’ammodernamento tecnologico degli ospedali e la loro messa in sicurezza, sulla formazione, la ricerca e la telemedicina per avvicinare sempre di più il Servizio sanitario nazionale alle persone”, questo ci dice Roberto Speranza.

Il Pnrr ha destinato alla Missione Salute € 15,63 miliardi, pari all’8,16% dell’importo totale, per sostenere importanti riforme e investimenti a beneficio del Servizio sanitario nazionale, da realizzare entro il 2026. Un sacco di storie che se tutto va bene potranno essere realizzate fra decenni!

Si dovrebbe partire cambiando la medicina del territorio, che deve essere pubblica non privata accreditata, all’interno di ospedali pubblici e privati accreditati altro che prossimità! Il cittadino sa che in ospedale c’è sempre un medico territoriale che da primo filtro e smista agli specialisti o al pronto soccorso in caso di urgenze. Altri soldi per costruire strutture che vengono prima degli ospedali quando questi hanno spesso padiglioni vuoti e comunque sono il centro della cura e della malattia. Butteranno tanti soldi come quando a Milano – geni della sanità – hanno costruito un reparto di Rianimazione nel deserto dei padiglioni della fiera!

Siamo veramente partiti male. Per far risparmiare ancora una volta il privato hanno eluso le regole e la trasparenza spostando un argomento di sola pertinenza sanitaria in altro campo. Ne sanno una più del diavolo. Speranza ne ha davvero combinate tante senza mai rispondere se non nelle trasmissioni a lui gradite. Voi credete che i ministri non si parlino anche se la pertinenza è ovvia? Candido per la sanità per le prossime tornate elettorali, nazionali e regionali, Francesco Zambon, esempio di rettitudine non docile ai compromessi ed alla spartizione di potere. Questi signori, invece, devono tornare ai loro conti familiari a pochi zeri e, ne sono certo, sarebbero in difficoltà comunque.

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