Era un meccanismo consolidato, questo scoperchiato dalla Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli grazie alle indagini della Guardia Costiera durate circa otto mesi e partite da alcune anomalie riscontrate nel corso di un ordinario controllo. Tra le persone coinvolte l'ex difensore di Napoli e Genoa
Le ultime patenti nautiche “facili”, comprate a Salerno a suon di mazzette senza dover sostenere l’esame, sarebbero state rilasciate poche settimane fa, a giugno. Era un meccanismo consolidato, questo scoperchiato dalla Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli grazie alle indagini della Guardia Costiera durate circa otto mesi e partite da alcune anomalie riscontrate nel corso di un ordinario controllo. Sono quattro le misure cautelari e settanta gli indagati per reati che spaziano dal falso ideologico e materiale alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Tra questi deve rispondere di falso anche l’ex calciatore di Serie A Daniele Portanova, 43, con un passato glorioso da difensore di Napoli, Bologna, Siena, Genoa: secondo l’accusa ha ricevuto una di queste licenze senza mai aver sostenuto l’esame.
La lettura del decreto di perquisizione firmato dal pm Katia Cardillo fa emergere un sistema oliato a puntino e ricostruito grazie a intercettazioni e pedinamenti. Un sistema che ruotava intorno al sottoufficiale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Salerno Alfonso Ruggiero, in servizio presso l’ufficio patenti nautiche, e all’intermediario Gennaro Russo, una sorta di procacciatore d’affari e di “clienti” alla ricerca di una patente nautica da ottenere senza rischio e senza sforzo, retribuita variamente a seconda dell’abilitazione richiesta, se entro le 12 miglia o senza limiti.
Tra febbraio e aprile Russo avrebbe corrisposto a Ruggiero quasi 17mila euro in cinque tranches e gli avrebbe promesso altri 1500 euro per ogni patente “venduta”. Sono poi descritti altri 26 episodi di corruzione, tutti strutturati più o meno allo stesso modo, con Russo che faceva da intermediario con Ruggiero per portare il suo cliente (indagato) verso lo scopo: far registrare al sottufficiale corrotto (secondo le ipotesi dell’accusa) la patente nautica ottenuta senza aver sostenuto le prove. In qualche caso grazie anche ad altri intermediari della trattativa, anch’essi indagati.
Le 70 perquisizioni domiciliari, secondo la nota diffusa dalla procura salernitana, hanno avuto come finalità la ricerca delle patenti nautiche ed altro materiale utile alle indagini. Sono stati trovati e sequestrati titoli abilitativi e denaro contante per un totale di più di 50mila euro, ritenuto profitto del reato di corruzione.
Le patenti nautiche, rilasciate su stampati autentici e ritualmente registrate agli atti d’ufficio per farle risultare regolari a un primo e superficiale controllo, venivano consegnate a fronte di un pagamento che per l’acquirente finale poteva variare dai 2mila ai 3mila euro. Le patenti acquisite illegittimamente, pertanto, sarebbero state “vendute” a persone residenti su tutto il territorio nazionale. Salerno era così diventata una specie di centrale operativa e di smistamento dei titoli abusivi.