“La prima cosa da eliminare in questo momento è il tampone fai da te. Io penso che soltanto una persona che non capisce nulla di epidemiologia e di sanità pubblica possa averlo autorizzato”. Così, a “In Onda” (La7), Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell’università di Padova, stronca i tamponi rapidi fai da te, accompagnando il suo intervento a una dura invettiva contro il governo: “L’adesione dei fragili alla quarta dose è bassa, perché non è stato spiegato bene chi sono i fragili, chi deve fare il richiamo e soprattutto che la quarta dose è importante. Non è che l’epidemia si cancella per decreto. Non è stato neppure spiegato che levare la mascherina non escludeva il fatto che i fragili e coloro che li accudiscono dovevano continuare a metterla. Il vero problema è che c’è stata una cattiva comunicazione”.
E aggiunge: “Il virus circola e non c’è accettabilità sociale delle restrizioni. È un dato di fatto di cui politici, ricercatori e operatori della sanità pubblica devono prendere atto. Bisogna prendere delle misure ad hoc per proteggere i fragili. E ce ne sono tante, in primis si deve spiegare ai fragili che devono continuare a usare la mascherina. La devono usare loro e coloro che li accudiscono. Dobbiamo proteggere i fragili, perché chi muore ogni giorno non sono i no vax, ma nel 98% dei casi sono persone fragili e vaccinate – conclude – Non abbiamo avuto il coraggio di dire sin dall’inizio che i 160 morti al giorno non erano no vax, ma persone vaccinate e fragili. Tutta la polemica sui no vax ha creato un cortocircuito per cui sembrava che morissero solo i no vax. E invece non era vero. La vera priorità di questa epidemia sono i vaccinati fragili. Mandiamo addirittura i fragili a lavorare eliminando lo smart working, senza cosentirgli di stare in un ambiente sicuro. A mio avviso, è sbagliato. Quindi, la raccomandazione che faccio ai fragili è di mettere la mascherina e di fare la quarta dose“.