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Salario minimo, Orlando: “Attendo la risposta dalle forze politiche e sociali. La mia proposta non è risolutiva, ma è un primo passo”

“Se presenterò una proposta in Consiglio dei ministri ed entro quale data sul salario minimo, dopo settimane di discussioni? Il quadro che offre la direttiva Ue ci aiuta, quello che attendo io è una risposta formale dalle forze politiche e sociali alla mia proposta. Quella di legare il salario minimo al trattamento economico complessivo dei contratti, settore per settore, maggiormente rappresentativi. Credo abbia un vantaggio grande: dare una risposta adeguata senza precludere un lavoro sul salario minimo più organico, sarebbe un primo passo importante“. Queste le parole del ministro del Lavoro, il dem Andrea Orlando, replicando al Fattoquotidiano.it, in merito alla possibilità che un provvedimento sul salario minimo, inserito anche dal presidente M5s Giuseppe Conte tra le condizioni poste al premier Draghi per restare dentro la maggioranza di governo, sia approvato.
Nel corso di una conferenza stampa al ministero del Lavoro, dopo un vertice su ‘lavoro e piattaforme digitali’ con l’omologa spagnola Yolanda Diaz e il commissario Ue per il Lavoro, Nicolas Schmit, Orlando ha aggiunto: “Le date non devo darle io, ma forze politiche e parti sociali. Io comunque intendo formalizzare questa proposta, la norma è pronta. Attendo l’esito il 12 luglio dell’incontro tra Draghi e le parti sociali, poi tirerò le fila. È un passaggio importante. Ho anticipato il mio lavoro al premier che si è riservato una valutazione alla luce del passaggio con le forze sociali. “, ha poi continuato il ministro del Lavoro, convinto che si possa così dare una prima risposta contro “i contratti pirata, al dumping e per il miglioramento delle condizioni per milioni di lavoratori”.
Il problema comunque, ha ripetuto, “è capire il supporto politico e sociale a supporto”. Orlando è chiaro però quando ammette che l’intervento sarebbe “non risolutivo, la direttiva Ue ci dice che dobbiamo fare molte più cose”: “Se ci sono invece le condizioni politiche per approvare prima della fine della legislatura un intervento più organico?
“Se c’è volontà, sì. Ci vuole più tempo, ma credo ci siano le condizioni“, ha continuato.
Tra gli obiettivi, però, c’è anche un provvedimento sulle piattaforme digitali, che riguardi i diritti dei lavoratori, la gestione trasparente degli algoritmi, anche se, pure in questo caso, non c’è ancora una data per la presentazione in Cdm: “Tempi? Va chiesto alla presidenza del Consiglio, da mesi abbiamo avanzato questa proposta e raccolto il parere favorevole dei ministeri interessati. Mi auguro sia presto inserita all’ordine del giorno nei prossimi Consigli”. Tutto mentre è già in programma una “bozza di direttiva Ue in discussione al Consiglio e al Parlamento europeo”, come ha anticipato lo stesso commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione Nicolas Schmit. “È importante che Paesi come Spagna e Italia siano già a favore della direttiva”, ha concluso, nel corso della conferenza stampa congiunta.