Il governo ha revocato al gruppo Toto la concessione all’autostrada dei Parchi, ovvero l’A24 (166 km da Roma a Teramo) e l’A25 (114 fino a Pescara). La gestione delle tratte viene affidata all’Anas. Era stata la stessa società di Toto a chiedere di cessare anticipatamente il contratto per l’impossibilità di ottenere i fondi necessari ai lavori di messa in sicurezza. Nella richiesta la società quantificava però in 2,4 miliardi l’indennizzo richiesto allo Stato per la risoluzione anticipata. Già a metà maggio era trapelata la notizia dell’intenzione di risolvere il contratto di concessione che sarebbe scaduto tra otto anni, nel 2030. Il Consiglio dei ministri ha preso atto della risoluzione del rapporto di concessione con la Società Strada dei Parchi Spa e ha approvato un decreto-legge che disciplina la gestione delle due autostrade da parte di Anas S.p.a.- Lo riferisce Palazzo Chigi spiegando che “la revoca fa seguito alla mancata definizione del Piano economico finanziario e alla contestazione di gravi inadempimenti mossa al concessionario da parte del Governo”.
La replica: “Un sopruso, reagiremo” – “Nessun inadempimento, è un autentico sopruso al quale reagiremo prontamente e duramente chiedendo i danni ai responsabili”. È la prima reazione della concessionaria Strada dei parchi Spa, del gruppo industriale abruzzese che fa capo all’imprenditore Carlo Toto, alla revoca anticipata della concessione in scadenza nel 2030. Dalle prime parole della dirigenza, la revoca sarebbe in danno, cioè conseguenza di violazioni contrattuali da parte della concessionaria. Per rimettere in sicurezza e ammodernare le tratte autostradali (costruite negli anni ’60) servono oltre 6 miliardi di euro. Il gruppo Toto ha un fatturato di circa 260 milioni di euro. Oltre ad Autostrade dei Parchi controlla Renexia (energia rinnovabili), Costruzione generali (opere infrastrutturali), Infra Engineering (ingegneria). Ha 1.370 dipendenti.
Patuanelli: “Provvedimento storico” – “Il provvedimento è storico e siamo molto soddisfatti. Io e il ministro Orlando abbiamo espresso soddisfazione. Finalmente si riequilibra il potere tra i concessionari e lo Stato”, ha detto il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. “L’ok del Cdm alla revoca della concessione dell’Autostrada dei Parchi è un segnale molto importante. Una concessione non è una privatizzazione”. Lo scrive il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, su Facebook. “Lo Stato esige il pieno rispetto degli impegni assunti dai concessionari, soprattutto quando si tratta della sicurezza dei trasporti e dei cittadini. Un ringraziamento alle strutture che hanno gestito questa procedura e al ministro Giovannini”, afferma Orlando.
Marsilio (presidente Abruzzo): “Scelta causerà un contenzioso micidiale” – “Per un verso dico: finalmente il governo ha preso una decisione. Sono anni che chiediamo di fare una scelta per capire il destino delle autostrade A/24 e A/25”. È il commento del presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio. “Spero però che il Governo abbia formidabili argomenti per questa revoca a Strada dei parchi perché ho una preoccupazione fortissima: in un paese, dove Benetton e Atlantia sono stati liquidati con otto miliardi di euro dopo aver fatto crollare un ponte con decine di morti, è difficile pensare che Toto se ne andrà dalla concessione sulle autostrade abruzzesi gratis“, ha aggiunto il governatore. Che avverte: “Questa scelta darà vita a un contenzioso micidiale“.
La storia – Dal 2012 sulle due tratte autostradali è attesa la messa in sicurezza sismica. Era poi scoppiato il caso pedaggi, che ha fatto scendere in piazza oltre 100 sindaci di Lazio e Abruzzo che chiedono la riduzione delle tariffe e anche la messa in sicurezza di alcuni tratti. Le tariffe sono bloccate da sette anni nonostante le A24 e A 25 restino tra le autostrade più costose d’Italia, almeno per gli utenti. Diverse inchieste sullo stato dei viadotti dei tronconi stradali di A25 e A25 impegnano tribunali e procure abruzzesi: Pescara, Teramo, L’Aquila e Sulmona, nell’aquilano. Nel procedimento avviato contro i vertici di Strada dei Parchi, nel capoluogo di regione, le accuse mosse all’ex amministratore delegato di Strada dei Parchi Cesare Ramadori, al direttore generale di esercizio Igino Lai, all’amministratore delegato di Infraengineering Gianfranco Rapposelli e il patron Carlo Toto sono, a vario titolo, attentato alla sicurezza dei trasporti, inadempienza e frode nelle pubbliche forniture.