Diritti

Aborto, il Parlamento europeo chiede che sia inserito nella Carta dei diritti Ue. Lega, Fi e Fdi votano contro. Pd: “Centrodestra vergognoso”

La risoluzione - approvata con 324 voti favorevoli, 115 contrari e 38 astenuti - arriva dopo la decisione della Corte Suprema negli Usa, che ribaltando la sentenza Roe v Wade ha cancellato il diritto all'interruzione di gravidanza

Il Parlamento Ue ha chiesto di inserire l’aborto nella Carta dei diritti Ue. Contrario tutto il centrodestra italiano. La Plenaria di Strasburgo, ieri 7 luglio, ha dato infatti il via libera alla risoluzione in si “condanna fermamente la regressione in materia di diritti delle donne e di salute sessuale” dopo la decisione della Corte Suprema negli Usa, che ribaltando la sentenza Roe v Wade ha cancellato il diritto all’interruzione di gravidanza. L’Eurocamera propone, invece, di inserire il diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. La risoluzione è stata approvata con 324 voti favorevoli, 115 contrari e 38 astenuti.

Nell’Europarlamento sul tema dei diritti, convivono posizioni lontanissime. E, come è accaduto sulla tassonomia, anche sul tema dell’aborto la maggioranza Ursula si è divisa visto che più della metà dei Popolari ha votato contro. Tra i “no” c’erano anche quelli degli eurodeputati azzurri. Forza Italia, Fdi e Lega hanno infatti votato compattamente. “E’ vergognoso, vogliono che il modello dell’Europa siano Polonia e Ungheria?”, ha attaccato il capodelegazione del Pd Brando Benifei. “La sinistra vuole trasformare l’aborto in un business”, è stata la reazione di Vincenzo Sofo, di Fdi-Ecr. “Dall’Ue un’assurda ingerenza nei confronti degli Stati membri e anche degli Usa, è l’ennesimo atto di prepotenza della sinistra”, ha attaccato la leghista Simona Baldassare, che è anche responsabile del Dipartimento Famiglia dei salviniani.

Nel documento gli eurodeputati affermano che occorre presentare al Consiglio una proposta intesa a modificare l’articolo 7 della Carta poiché “ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale” e attendono che il Consiglio europeo si riunisca per convocare una Convenzione per la revisione dei trattati. Nella risoluzione si esprime piena solidarietà e sostegno alle donne negli Stati Uniti e a quanti sono coinvolti nella prestazione e nella promozione del diritto e dell’accesso all’assistenza legale e sicura all’aborto in circostanze così difficili, e chiedono al Congresso degli Stati Uniti di approvare un progetto di legge che tuteli l’aborto a livello federale. Gli europarlamentari esprimono inoltre preoccupazione per un possibile aumento del flusso di denaro per finanziare gruppi anti-genere e anti-scelta anche in Europa ed esortano i Paesi Ue a depenalizzare l’aborto, a eliminare e combattere le rimanenti restrizioni giuridiche, finanziarie, sociali e pratiche in alcuni Stati membri. I Paesi membri dovrebbero garantire l’accesso a servizi di aborto sicuri, legali e gratuiti, a servizi di assistenza sanitaria prenatale e materna, alla pianificazione familiare volontaria, a servizi adatti ai giovani, nonché alla prevenzione, al trattamento e al sostegno nella lotta all’Hiv, senza discriminazione alcuna, si legge nella risoluzione. La Commissione e gli Stati membri – sottolineano ancora gli europarlamentari – dovrebbero intensificare il loro sostegno politico a favore dei difensori dei diritti umani e dei prestatori di assistenza sanitaria che lavorano per far progredire la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti.