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Brad Pitt: “Sono malato ma nessuno mi crede. Vorrei tanto incontrare un’altra persona che soffre di questo disturbo”

In un'intervista a GQ, la star hollywoodiana ha confessato di soffrire di cecità facciale, nota anche come prosopagnosia. Ovvero un grave deficit cognitivo-percettivo che costringe l'individuo a non riconoscere più le persone note

“Non riconosco più i volti delle persone”. Brad Pitt fa preoccupare l’intero pianeta di fan e non solo. In un’intervista a GQ, la star hollywoodiana ha confessato di soffrire di cecità facciale, nota anche come prosopagnosia. Ovvero un grave deficit cognitivo-percettivo che costringe l’individuo a non riconoscere più le persone note, i propri conoscenti, e in alcuni casi nemmeno il proprio viso riflesso allo specchio. Nell’intervista viene specificato che non è stata fatta nessuna diagnosi ufficiale, me è lo stesso Pitt, oggi 58enne, a sostenere di soffrirne. “Nessuno mi crede!”, spiega Pitt nell’intervista. “Vorrei tanto incontrare un’altra persona che soffre di questo deficit!”.

Come scrive GQ: “Pitt ha parlato in passato di un curioso problema che ha nei contesti sociali, soprattutto alle feste. Si sforza di ricordare nuove persone, di riconoscere i loro volti, e teme che questo suo atteggiamento un po’ distaccato derivi da un carattere inaccessibile e egocentrico. In verità lui vorrebbe ricordare le persone che incontra ma si vergogna di non poterlo fare”. Nel 2013 Pitt aveva accennato a questa possibile malattia tanto da usarla come giustificazione per non essere un grande frequentatore di party esclusivi. La CNN ricorda che secondo il National Institute of Health si possono adottare e sviluppare altre strategie per riconoscere le persone che improvvisamente diventano sconosciuto. Una di queste è concentrarsi sulla loro voce. Diverse ricerche mediche parlano addirittura della stima di una persona su 50 che soffre di prosopagnosia.

Anche lo scrittore Luciano De Crescenzo dichiarò, diversi anni prima di morire, di soffrire dello stesso problema. Anche lui con estrema autoironia – la definì un “fastidioso inconveniente” – come Pitt ha provato a parlarne senza particolare enfasi o dramma.