Nella sua casa, così come sugli indumenti che indossava, erano stati svolti accertamenti e rilievi da parte dei militari del Ris. In particolare nella sua auto, una Panda di colore grigio, pare siano state rinvenute tracce di sangue
Una delle ipotesi degli inquirenti è il delitto fosse stato consumato all’interno di una faida familiare. Oggi c’è stata una svolta nell’inchiesta per l’omicidio di Franco Severi, l’agricoltore 53enne di Civitella, in provincia di Forlì-Cesena, il cui corpo è stato trovato decapitato lo scorso 22 giugno in un dirupo vicino alla sua abitazione, in località Seggio. I carabinieri di Meldola questa mattina hanno fermato uno dei quattro fratelli della vittima (che ha anche due sorelle), Daniele Severi, lo stesso che era già indagato da giorni. Non è ancora chiara l’ipotesi d’accusa nei suoi confronti.
Nella sua casa, così come sugli indumenti che indossava, erano stati svolti accertamenti e rilievi da parte dei militari del Ris. In particolare nella sua auto, una Panda di colore grigio, pare siano state rinvenute tracce di sangue. Così come sulle sue scarpe. Daniele Severi da pochi giorni era in pensione, prima guidava le ambulanze del 118, e questo potrebbe spiegare le tracce ematiche repertate. Subito dopo il fermo l’uomo è stato portato nella caserma dei carabinieri di Meldola e sottoposto ad un lungo interrogatorio, a tarda sera ancora in corso, da parte degli investigatori, coordinati dalla procuratrice capo Maria Teresa Cameli e dalla pm Federica Messina.
Sembra che Daniele Severi avesse sollevato dubbi in merito ad aspetti economici e alla gestione del padre anziano, morto alcuni anni fa. Anche i rapporti con gli altri componenti della famiglia erano tesi e in passato c’erano state delle cause civili con i fratelli: tra Franco e Daniele, in particolare, i rapporti erano deteriorati. Nei giorni scorsi i vigili del fuoco erano entrati nel podere di Franco Severi, iniziando a tagliare la boscaglia nel dirupo dove un amico del 53enne aveva trovato il suo cadavere. Con questa operazione si sperava di trovare nuovi indizi utili per l’indagine e anche un elemento, che ancora manca, ovvero la testa della vittima. L’autopsia ha accertato un taglio netto e nessun’altra ferita sul corpo. In casa e sul luogo del delitto non sono state trovate tracce ematiche di dimensioni tali da renderle compatibili con una decapitazione avvenuta nell’immediatezza del fatto. Per questo si ritiene che l’omicidio sia stato commesso altrove. Non è ancora chiaro, tra le altre cose, quando sia stato ammazzato Severi: martedì 21 giugno, al mattino, Franco ha bevuto un caffè in un bar di Civitella, dunque il delitto è certamente successivo. Un altro aspetto che potrebbe rivelarsi utile all’inchiesta, è legato all’auto ripresa dalle telecamere di una stazione di servizio nella strada che va verso Meldola – una Panda simile a quella del fratello di Severi – che evidenziano il passaggio della vettura in un lasso di tempo compatibile con la morte dell’agricoltore.