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Flavio Briatore costretto a chiudere il suo Crazy Pizza a Roma perché manca l’acqua: “Roba da terzo mondo”

Questa volta niente polemiche per i prezzi troppo elevati delle sue pizze o per la difficoltà di reclutare personale, ma un guasto alle tubature dell’acqua che ha costretto l’imprenditore a chiudere per una sera la sua pizzeria deluxe in Via Veneto

di Francesco Canino

“A Roma chiudono attività commerciali per mancanza d’acqua. Non me lo sarei mai aspettato, è roba da terzo mondo“. È un Flavio Briatore risoluto ma molto amareggiato quello che racconta l’ultima vicissitudine del suo Crazy Pizza, a Roma: questa volta niente polemiche per i prezzi troppo elevati delle sue pizze o per la difficoltà di reclutare personale, ma un guasto alle tubature dell’acqua che ha costretto l’imprenditore a chiudere per una sera la sua pizzeria deluxe in Via Veneto. “Volevo scusarmi con i clienti di Crazy Pizza Roma perché ieri sera siamo stati obbligati a chiudere per la mancanza di acqua”, ha spiegato in un video postato su Instagram. Ma cos’è accaduto?

Un guasto alla rete idrica ha provocato per oltre ventiquattrore la mancanza di acqua in tutto lo stabile dove si trova il locale. “Abbiamo avvertito l’Acea alle 14 ma non si è mosso assolutamente niente fino alle sette di sera” ha raccontato Briatore. “Nel condominio non c’era assolutamente acqua, non ci hanno detto neanche se era possibile ripristinare o no il servizio e così abbiamo dovuto chiudere. Mi scuso con tutti voi che avevate prenotato: ieri sera eravamo full con le prenotazioni e abbiamo dovuto chiamare tutti i clienti”. Ma dopo ventiquattrore il problema non era ancora stato risolto, tanto che sono dovuti intervenire con le autobotti. “Una roba da terzo mondo”, sbotta Briatore nel video. “Ci siamo adoperati noi coi nostri tecnici, abbiamo un altro numero civico vicino e abbiamo noi ripristinato l’acqua da soli. L’Acea continua a lavorare ma non sappiamo cosa sta accadendo. A Roma chiudono attività commerciali per mancanza d’acqua. Non me lo sarei mai aspettato». E solo nella serata di giovedì il locale ha potuto riaprire: “Chi fa da sé fa per tre, con i nostri tecnici abbiamo preso un altro allacciamento di nostra proprietà e riapriamo. Non grazie all’Acea ma ai nostri tecnici”, conclude amareggiato l’imprenditore.

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