A Latina si devono rifare le elezioni: il Tar del Lazio ha accolto il ricorso sul voto del 3 e 4 ottobre 2021, annullando l’esito in 22 sezioni e di conseguenza la proclamazione degli eletti. Decade quindi il sindaco Damiano Coletta, eletto con la coalizione di centrosinistra, e l’intero Consiglio comunale.

Secondo i giudici amministrativi, come riporta Repubblica, non è stato soddisfatto il requisito della corrispondenza tra le schede autenticate, quelle utilizzate per il voto e quelle non utilizzate in alcune sezioni di Latina. Il Tar ha valutato la questione rilevante per l’esito del primo turno, perché il candidato sindaco Vincenzo Zaccheo non ha raggiunto la quota del 50% dei voti più uno, necessaria per evitare il ballottaggio, per appena 1.071 voti. Il candidato della destra era arrivato al 48,3 per cento, mentre Coletta si era fermato al 35,66%.

Il ricorso era stato presentato lo scorso novembre da alcuni candidati consiglieri della lista “Latina nel Cuore” a sostegno di Zaccheo. Secondo la loro accuse, durante lo scrutinio c’erano stato grave violazioni e in alcune sezione non c’era corrispondenza tra il numero di voti espressi e il numero dei votanti. Il Tar ha dato loro ragione. Ora la prefettura dovrà nominare un commissario, mentre il sindaco Coletta potrà presentare ricorso al Consiglio di Stato.

“Sto valutando con i legali il da farsi in piena coscienza e trasparenza di ciò che sono state le elezioni. Tornare al voto non mi spaventa comunque, sono uno competitivo e ho la coscienza a posto. Magari da questa esperienza può nascere una nuova opportunità. Voglio prendere il lato positivo di questa situazione: non deluderò la fiducia che gli elettori hanno riposto in me”, ha commentato all’Adnkronos lo stesso Coletta. Il sindaco ha poi aggiunto: “Nel centrodestra ci sono vari riposizionamenti e penso che il risultato delle scorse elezioni possa essere anzi consolidato. Mi spiace solo per la fase di stallo che dovrà vivere la città”.

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