di Mike
Sto seguendo con attenzione le mosse di Giuseppe Conte e del M5S in questi giorni, in merito all’incontro con Mario Draghi e alla lista di punti presentata al governo. A mio parere la posizione di Conte risulta per il momento quella corretta, in attesa di un casus belli politicamente e socialmente reale, su reddito di cittadinanza e/o salario minimo, tramite il quale trovare la via d’uscita dal governo. Chiaramente non avrebbe senso, come già ampiamente discusso da molti, andarsene per motivi “personali” (per quanto politicamente e istituzionalmente rilevanti), nonostante le sirene di Alessandro Di Battista, a mio modo di vedere piuttosto miopi e politicamente astratte. Ma la domanda che mi sto facendo in questi giorni è questa: è possibile che, in attesa di risposte da Draghi e dal governo, e successivi dibattiti tra i partiti e partitini di maggioranza, mentre Conte e M5S aspettano risposte per decidere che fare, all’improvviso con un colpo di teatro Matteo Salvini decida di lasciare lui per primo, andando a cercare di recuperare da destra e dall’opposizione un pacchetto di voti in vista delle prossime legislative?
Ossia, che probabilità esistono (se esistono) che Salvini possa tentare di andare all-in per mettersi all’opposizione in extremis, strizzando l’occhio all’elettorato scontento/deluso/arrabbiato, tentando in questo modo di inseguire la Meloni a destra e lasciando così al M5S il cerino in mano sulla tenuta del governo? Intendo dire, se la Lega lasciasse il governo prima del M5S, a quel punto veramente una ulteriore uscita del M5S provocherebbe la caduta di Draghi… e in quel modo la posizione di Conte non sarebbe più così indolore, almeno agli occhi di una certa opinione pubblica e dei media mainstream, e quindi molto più facilmente attaccabile… Anche da parte di eventuali e potenziali sostenitori, che potrebbero agevolmente accusare Conte di troppo attendismo.
In uno scenario del genere, se effettivamente plausibile e realizzabile, si pone quindi anche un “fattore tempo“, non soltanto internamente al M5S ma anche sull’intero panorama governativo e parlamentare, per capire chi per primo possa far “saltare il banco” cercando di recuperare voti il prossimo autunno. Insomma, un eventuale sorpasso a destra sarebbe una mossa molto azzardata da parte di Salvini, ma il soggetto potrebbe sicuramente esserne capace, ed in definitiva cosa avrebbe da perdere?… A mio parere, meno di quanto potrebbe perdere Conte a rimanere indietro.