“I giovani scapperanno da questo paese. E non perché siano dei viziati ai quali ‘non gli va di lavorare’. Il problema sono gli stipendi bassi, che è un’invenzione vostra”. Lo scrittore Sandro Bonvissuto dice la sua attaccando più o meno direttamente colui che ha montato questa assurda polemica, Flavio Briatore. “Negli ultimi trent’anni in Italia gli stipendi sono calati. Ma solo in Italia. Hanno lievitato ovunque. Tranne che qui”, ha spiegato nell’attacco della sua lettera pubblicata su Repubblica, Bonvissuto, ricordando quelli che sono dati e serie storiche inequivocabili legate al non aumento salariale e al sempre più relativo potere d’acquisto al ribasso. Così a quegli imprenditori che danno la colpa alla svogliatezza dei ragazzi, lo scrittore romano rifila un ragionamento articolato e realistico da far invidia ai blasonati economisti neoliberisti.
“I giovani scapperanno da questo paese. E non perché siano dei viziati ai quali ‘non gli va di lavorare’. Il problema sono gli stipendi bassi, che è un’invenzione vostra, non che i giovani so ignoranti o scansafatiche o che preferiscano percepire il reddito di cittadinanza. L’idea che si debba lavorare comunque anche con uno stipendio ridicolo altrimenti sei un fancazzista è un’idea fortemente oscurantista e conservatrice”. Proprio così, conservatrice. Un termine che da tempo in Italia non si usa più per paura di far arrabbiare i “mercati” e la “finanza” che in fondo in poi hanno bisogno di drenare denaro dalle buste paga dei dipendenti/contribuenti per rinfocolare il gioco borsistico che crea profitto per pochissimi ricchi del pianeta. “Prendersela col reddito di cittadinanza poi è una cosa reazionaria; se un imprenditore soffre la concorrenza del RDC (che per un lavoratore giovane sarà sui 500 euro al mese) mi immagino a quale stipendio la sua azienda stia facendo riferimento”.
Infine: “Se nessuno vuole andare a lavorare per l’elemosina è perché la gente sta uscendo rinnovata da una profonda crisi esistenziale: la pandemia ha insegnato di nuovo alle persone il valore del proprio tempo, perché va tutto bene finché una mattina non te sveij sotto a un cipresso co la foto de ceramica. I ragazzi oggi sanno che non è il lavoro a nobilitare l’uomo, ma il contrario”.