Indicazioni “confortanti” arrivano sul fronte dell’inflazione di medio-lungo periodo e “dalla dinamica delle retribuzioni, che non sembra al momento indicare l’avvio di una pericolosa rincorsa tra prezzi e salari”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco intervenendo all’assemblea annuale dell’Associazione bancaria italiana. Questi segnali rilevano come l’obiettivo di riportare l’inflazione in linea “può avvenire mediante una normalizzazione graduale della politica monetaria e senza causare una brusca frenata dell’economia”. Il rallentamento del Pil e il “rischio di una contrazione dell’attività economica” devono indurre le banche a “tenerne opportunamente conto” nelle “politiche di distribuzioni degli utili e degli accantonamenti”, ha detto Visco accogliendo analoghi inviti arrivati in questi giorni dalla Banca centrale europea.

“L’Italia finirà in recessione solo nel caso di uno scenario di blocco delle forniture di gas dalla Russia”, ha poi affermato Visco secondo cui in questo scenario avverso il Pil (che dovrebbe crescere in linea con l’eurozona nel biennio) subirebbe “una contrazione nella media del biennio 2022-23, per tornare a crescere nel 2024″. Si avrebbero “ricadute dirette di tale interruzione sui settori a più elevata intensità energetica, ulteriori rialzi nei prezzi delle materie prime, un più deciso rallentamento del commercio estero, un peggioramento della fiducia e un aumento dell’incertezza”.

Il rialzo dei tassi di interesse (in programma nel vertice del prossimo 21 luglio, ndr) “non dovrebbe frenare” l’andamento dei prestiti delle banche, dice Visco che puntualizza “l’impatto sulla redditività delle banche sarebbe nel complesso positivo grazie all’espansione del margine di interesse, il cui andamento dipenderà dalla struttura per scadenze delle attività e delle passività delle singole banche, con differenze anche significative tra gli intermediari”.

“Reazioni sui mercati finanziari non giustificate dai fondamentali dei diversi paesi, potranno essere contrastate utilizzando con decisione, come già accaduto in passato, tutti gli strumenti in possesso della banca centrale e, se necessario, impiegandone di nuovi”, ha affermato Visco in relazione alle misure allo studio di Francoforte per limitare l’eccessivo ampliamento dei differenziali di rendimento (spread) tra i diversi paesi della zona euro. “Affinché l’azione della banca centrale sia efficace è cruciale che non vi siano amplificazioni del costo del denaro in singole giurisdizioni (paesi ndr)”, aggiunge il governatore

Su bollette interventi “più selettivi” – Per il trimestre appena concluso “stimiamo una crescita robusta, che porta la crescita acquisita per il 2022 “sopra il 3%”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, all’assemblea dell’Abi. Nel trimestre la produzione industriale è aumentata, secondo le stime del Mef, del 2%. “Le difficoltà e i rischi davanti a noi sono importanti, sarebbe tuttavia sbagliato abbandonarsi al pessimismo in una fase in cui ci sono molteplici segnali di fermento”, ha sottolineato il ministro dell’economia, evidenziando la crescita degli investimenti e gli effetti del Pnrr che si concretizzeranno dal 2023 al 2026. Franco ha ribadito i forti elementi di incertezza, ma anche che “esistono validi motivi per essere fiduciosi che con il dinamismo del nostro sistema produttivo, con un’incisiva azione di governo e con il contributo essenziale delle parti sociali la crescita non si arresterà”.

“Il governo intende proseguire” l’azione di contenimento dell’impatto del caro energia, ma gli interventi saranno “più selettivi” e calibrati sulle condizioni economiche delle famiglie”, ha affermato il ministro. L’aumento dei prezzi legato all’energia “non sembra destinato a rientrare rapidamente” afferma Franco, spiegando che il quadro macro “si è deteriorato bruscamente” con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. “Pesano soprattutto gli aumenti dell’energia”, ha detto. Uno degli obiettivi a cui l’Italia deve puntare per far fronte ai possibili rischi di “battuta d’arresto” dell’economia è “accrescere il tasso di occupazione che è particolarmente basso, guardando ai giovani, alle donne e al Mezzogiorno”. In questo senso “la riduzione del cuneo fiscale è prioritaria”, ha aggiunto, spiegando che la questione sarà affrontata nella legge di bilancio.

Il presidente dell’Abi – “I processi di consolidamento” delle banche “debbono svilupparsi anche internazionalmente, soprattutto in Europa, per favorire la crescita di soggetti bancari che abbiano dimensioni competitive con i giganti americani e asiatici”, ha detto il presidente Abi Antonio Patuelli, intervenuto prima di Visco. Il presidente ha ricordato come nel nostro paese “le aggregazioni bancarie si siano realizzate in un quadro di costante forte concorrenza. In proporzione alle popolazioni, si sono realizzate più aggregazioni bancarie in Italia che negli altri paesi del resto d’Europa”. “Le strategie per la maggiore tutela della salute e dell’ambiente debbono avere la priorità” e le “banche sono impegnate per un’economia più sostenibile, debbono valutare sempre meglio i rischi climatici” dice Patuanelli che però spiega come gli istituti di credito “non debbano essere visti come sostituti delle Autorità e delle funzioni pubbliche e non devono essere gravati da ulteriori requisiti di capitale”.

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