“Lo stabilimento della Coca Cola di Nogara in provincia di Verona è uno dei più limpidi esempi di estrattivismo nel nostro Paese. La fabbrica ogni anno utilizza quasi un miliardo e mezzo di litri d’acqua dalla vicina falda acquifera, pagando un prezzo poco più che simbolico alla Regione Veneto”.

Lo dicono le attiviste e gli attivisti della rete Rise Up 4 Climate Justice e dell’Adl Cobas che questa mattina hanno provato a raggiungere i cancelli dello stabilimento venendo respinti da una carica delle forze dell’ordine. “Oggi siamo venuti qui per denunciare le politiche di privatizzazione di un bene comune che in piena emergenza siccità rimane monopolio delle aziende private mentre la popolazione è costretta al razionamento – scrivono in una nota – e mentre in un quadro di “nuova normalità” legata alla siccità prodotta dalla crisi climatica governo e istituzioni locali pensano a misure di razionamento idrico per la popolazione, la Coca Cola continua a estrarre, sfruttare, produrre e incassare”.

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