La disavventura che ha coinvolto l’attrice è un fenomeno sempre più ricorrente, al quale ha invitato a porre attenzione
La tecnologia ha sfondato le barriere della privacy, sfociando nello stalking. Monitorare gli spostamenti di uno sconosciuto, fino a qualche anno fa, era impensabile. Eppure oggi, gli AirTag, i dispositivi rilasciati da Apple per tracciare piccoli oggetti, (come il portafoglio o le chiavi dell’auto) sono utilizzati in maniera indebita. Un fenomeno angosciante che prosegue da mesi e che, questa volta, ha interessato una personalità di spicco. L’attrice Hannah Rose May ha raccontato, in un thread Twitter, della sua spiacevole disavventura con le innovative “monete”. Nella serata del 25 giugno scorso si trovava a un evento notturno a Disneyland, quando l’applicazione “Dov’è” dell’iPhone le ha segnalato che qualcuno stava monitorando la sua posizione. Un AirTag nascosto nella sua borsa, infatti, aveva tracciato i suoi spostamenti all’interno del parco nelle due ore precedenti.
La donna ha ricevuto numerosi messaggi di vicinanza da coloro ai quali era occorsa una simile vicenda, soprattutto nei dintorni di Los Angeles. Ha poi ringraziato Apple per gli efficienti sistemi di segnalazione, auspicando in un futuro aggiornamento che li possa rendere più tempestivi. Infine, però, si è mostrata preoccupata riguardo la repentina evoluzione tecnologica: “Finché la tecnologia continuerà a evolversi, sono preoccupata che questo genere di situazioni possa diventare un problema ricorrente. È importante fare attenzione al modo in cui si può abusare della tecnologia”.
Lo scorso anno, l’azienda di Tim Cook aveva già preso delle contromisure contro lo stalking, accorciando a massimo 24 ore il tempo per cui i dispositivi potessero rimanere lontano dall’iPhone associato prima di suonare, e integrando un Safety Alert all’interno dell’app “Dov’è”. A Cupertino avevano pensato anche agli utenti Android, lanciando “Tracker Detect”, un’applicazione che permette di rilevare gli AirTag presenti nelle vicinanze e farli suonare, mettendo fine al monitoraggio della posizione.