Perché, cara Ferrari, continuare un duello interno tra i propri piloti che favorisce soprattutto Max Verstappen? Dopo Silverstone, i tifosi della Rossa hanno temuto il peggio al via della Sprint Race del GP d’Austria, quando il triplice attacco tra Carlos Sainz e Charles Leclerc — con il primo che aveva soffiato all’altro il secondo posto al via, per poi perderlo nel tentativo di attaccare l’olandese della Red Bull alla Remus Kurve — poteva portare a conseguenze peggiori (un contatto avrebbe significato per i due partire dalle retrovie, per la gara vera e propria di domenica). Da tale duello, purtroppo non utile né per Charles né per Carlos, ne ha beneficiato solo Verstappen, volato subito oltre il secondo con primi due super-giri. Controllare e arrivare fino alla fine davanti, per il Campione 2021 è stato poi un gioco da ragazzi.

I primi giri di gara, che duello tra Leclerc e Sainz. E Verstappen ne approfitta
Se Leclerc non era partito male al via (facendo però fatica a mandare subito in temperatura le gomme medie), Sainz aveva approfittato della battaglia prima di curva 1 tra il monegasco e Verstappen, tornando poi di nuovo terzo. Rimanendo però agganciato a Leclerc (sotto al secondo) e sfruttando così il Drs. Ed ecco partire un altro duello al settimo giro, con Carlos arrivato lungo alla 3 e la difesa di Charles alla successiva curva, che ha spento definitivamente il confronto fra i due (tra i sospiri dei tifosi di Maranello). Tali duelli sono andati solo a favore dell’olandese della Red Bull, che è scappato tranquillo per chiudere nel finale a 1,6 secondi da Leclerc. Il numero 16 è migliorato nel finale con i tempi, al contrario del suo compagno di squadra, con uno spiattellamento alla gomma dopo il lungo della 3 e conseguenti lamentele con il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, per le vibrazioni subite.

Ferrari può tenere testa alla Red Bull, ma occhio ai duelli al via
Alla fine, per fortuna, George Russell non aveva una Mercedes in grado di impensierire la Ferrari di Sainz, chiudendo con quasi otto secondi di ritardo dallo spagnolo, seppur, nella parte centrale della Sprint, Carlos abbia dovuto tenerlo a bada per non farlo finire sotto al secondo. Altrimenti sarebbe stata dura. La notizia positiva, sentendo Leclerc a fine gara, è che la Rossa ha il ritmo per tenere testa alla Red Bull, ma nel caso di un’altra battaglia interna in Sainz, e con Verstappen di nuovo davanti dopo curva 1, allora la gara sarebbe tutta nelle mani dell’olandese, apparso più in forma nel passo-gara di 2-3 decimi, sia con le medie che con le Soft, rispetto a entrambe le Ferrari.

Ferrari, attenzione anche a Sergio Pérez
Da considerare nella lotta in classifica Costruttori, per la gara, c’è anche un’altra variante: Sergio Pérez. Il messicano, che scattava dietro per essere andato oltre i limiti di pista nel Q2 delle qualifiche venerdì, con penalità Fia che lo ha retrocesso dal 4° al 13° posto, partirà domenica dalla quinta piazza. Seppur, allo stato attuale, sia investigato insieme a Russell, Ricciardo, Schumacher, Stroll e Ocon, per aver ricevuto messaggi durante il secondo giro di formazione (eventuale infrazione dell’articolo 33.1 del regolamento Fia). Visto il ritmo tenuto nella Sprint, con una buona partenza, chissà non parta subito la battaglia contro entrambe le Ferrari. Insomma, sarà una gara tutta da vivere, con la speranza che non si realizzi un “patatrac” interno tra Leclerc e Sainz. I precedenti di Maranello, inoltre, sono ancora abbastanza freschi: nel 2020, proprio a Zeltweg, il monegasco e Vettel si toccarono al via del secondo Gp, un anno prima gli stessi (oramai senza obiettivi di classifica) si diedero battaglia a Interlagos per finire entrambi fuori.

Leclerc netto: “Giocare di squadra al via con Sainz? Lo spero”
Un’eventualità da scongiurare, ora che Carlos Sainz sta crescendo gara dopo gara nel feeling con la F1-75, dopo la prima pole e vittoria in carriera strappate una settimana fa a Silverstone. E che non vorrebbe neanche lo stesso Leclerc, netto nell’intervista post-Sprint: “Giocare di squadra con Sainz domani al via? Lo spero”. Per poi aggiungere sugli ordini di scuderia: “Non sono io a dover rispondere, è Mattia (Binotto, ndr) che decide. Abbiamo perso un po’ di tempo in partenza, ma il passo era molto incoraggiante. Oggi nessun rimpianto, c’erano pochissimi punti in palio”. Peggiorare insomma un clima finalmente sereno, dopo la cena a Montecarlo di martedì scorso tra Leclerc e Binotto, sarebbe sicuramente un peccato.

Gara a una sosta
Domenica alle 15 (gara in diretta su Sky Sport 1, differita in chiaro su TV8 dalle 18) la battaglia sarà molto più lunga, 71 giri. Sarà probabilmente gara a una sosta. “Strategia a due troppo lenta — ha detto il capo di Pirelli Motorsport, Mario Isola, dopo la gara — Probabile per quelli davanti partire con la media per poi inserire le dure, altrimenti le combinazioni sono Hard/Media o Hard/Rossa”. Nonostante i soli 24 giri e un duello davanti che si è poi vanificato dopo l’inizio della gara, la Sprint Race ha comunque garantito battaglie (quella tra Lewis Hamilton e Mick Schumacher) e sorprese. Quest’ultime riguardano l’Alpine di Fernando Alonso impiantata al via e l’Alfa Romeo di Guanyu Zhou prima spenta e poi ripartita, con altro giro di formazione da rifare e il cinese scattato ultimo. Russell sarà quarto in gara davanti a Pérez, sesto Ocon davanti alla Haas di Magnussen, poi Hamilton (trovatosi al via in un sandwich con l’AlphaTauri di Pierre Gasly e la Williams di Alexander Albon) e Schumi jr. Chiude la top-10 l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas, davanti alla McLaren di Lando Norris. Ma occhio a eventuali penalizzazioni della Fia.

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