La Russia riduce di un terzo le forniture all’Italia rispetto alla media degli ultimi giorni. Lo comunica Eni che in una nota spiega: “Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. La media di 32 milioni di metri cubi al giorno era già significativamente inferiore rispetto a quella precedente all’emergenza gas, da giugno in poi i flussi di gas che dalla Russia arrivano al Tarvisio attraversando anche l’Ucraina sono stati abbassati di circa la metà. La società austriaca Omv ha a sua volta annunciato che Gazprom sta riducendo ulteriormente la fornitura di gas al Paese, “OMV è stata informata da Gazprom di una riduzione della fornitura di gas. Ciò significa per oggi una riduzione di circa il 70 per cento della quantità che arriva all’hub del gas naturale di Baumgarten” vicino al confine slovacco. Prima della crisi il 70% del gas utilizzato dall’Austria proveniva dalla Russia. Oggi è una giornata critica nella “guerra del gas” tra Europa e Mosca. Si ferma infatti, ufficialmente per manutenzione, il gasdotto Nord Stream 1 che ogni anno trasporta dalla Russia alla Germania oltre 30 miliardi di metri cubi di gas. Il timore di Berlino è che la chiusura possa protrarsi ben oltre i 10 giorni programmati.
“L’Ue si sta preparando ad ogni scenario. La situazione è chiaramente seria e dobbiamo essere preparati. A metà luglio, come è noto, verrà varato un piano di prevenzione in vista dell’inverno“. E’ quanto ha spiegato Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue, in merito agli ulteriori tagli del gas messi in atto da Mosca. “E’ necessario arrivare il prima possibile ad una autonomia energetica dalla Russia”, ha aggiunto il portavoce europeo sottolineando come occorra comunicare alla popolazione “l’importanza del risparmio energetico” e ricordando che la Commissione, tra gli strumenti, ha già varato il RePowerEu. Complessivamente, l’Europa importa il 40% del gas naturale dalla Russia. Il tetto al prezzo del gas “è uno dei possibili strumenti su cui stiamo discutendo ma al momento non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap’. Ci sono diversi Stati membri che stanno facendo proposte e stiamo affrontando il tema ma non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap'”, ha detto il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni.
Venerdì scorso il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha prospettato il rischio di una recessione nel nostro paese qualora il gas russo dovesse essere completamente interrotto. Tutti i paesi europei sono impegnati nel tentativo di riempire il più possibile e il prima possibile i siti di stoccaggio del gas per poter affrontare l’inverno in relativa tranquillità. Al momento i siti italiani sono pieni quasi al 64%, leggermente al di sopra della media europea del 61%. Serve arrivare però al 90% entro l’autunno. La riduzione dei flussi russi è al momento compensata dalla maggiore quantità di gas che sta entrando dal passo del Gries dove arriva l’idrocarburo del Nord Europa. Regolari i flussi dal Nord Africa (Algeria soprattutto) e dall’l’Azerbaijan (gasdotto Tap). La Libia ha nuovamente smentito la notizia secondo cui il gas inviato all’Italia sarebbe stato ridotto del 25% a causa dei problemi di ordine interno. Da tempo la quantità di gas libico esportata è molto ridotta, si tratterebbe in ogni caso di quantitativi modesti. Tuttavia in questa fase di tensione tutto contribuisce, nel bene o nel male. Sul mercato di Amsterdam, riferimento per gli scambi europei, il gas viene scambiato a 173 euro megawatt/ora. In calo dello 0,7% rispetto alla chiusura di venerdì ma comunque su lavori storicamente estremamente elevati.
Il governo intanto lavora alla messa a punto di un piano emergenziale qualora la situazione dovesse ulteriormente complicarsi. Nelle bozze compaiono la riduzione fino a 19 gradi del riscaldamento invernale e il limite di 27 gradi per i condizionatori estivi oltre ad interventi sull’illuminazione notturna. Il gas però in Italia serve anche per produrre elettricità, circa il 40% della produzione proviene da centrali alimentate con questo combustibile. Penuria di gas significherebbe anche minore capacità di generazione elettrica, in tal caso le prime a risentirne sarebbero le imprese energivore che solitamente sottoscrivono contratti che prevedono l’interrompibilità in cambio di un costo dell’energia più vantaggioso.
In Francia molte aziende alto consumo di energia stanno accelerando i piani di emergenza e convertendo le loro caldaie a gas per funzionare a petrolio. Riuniti durante il fine settimana in una conferenza di affari ed economia nel sud della Francia, diversi alti dirigenti hanno affermato che si stavano preparando a possibili blackout. “Possiamo anche passare al carbone se necessario”, ha affermato Florent Menegaux, il capo della Michelin uno dei principali produttori di pneumatici al mondo. “L’obiettivo è evitare di dover chiudere un impianto nel caso in cui dovessimo affrontare una carenza”, ha aggiunto, dicendo che mentre era probabile una carenza di gas in Europa, il petrolio sarebbe comunque disponibile come alternativa”. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha detto che sarebbe irresponsabile non prepararsi alle carenze. “Prepariamoci per un taglio del gas russo”, ha detto loro. “Oggi è lo scenario più probabile”.
Il ministro della Transazione ecologica Roberto Cingolani, h affermato stamane: “Stiamo discutendo con altri ministeri di un progetto rapido di innormazione, tipo Pubblicità e progresso, su due grandi settori: uno è l’acqua, l’altro è l’energia. Fra l’altro sono due settori molto collegati. Stiamo pensando di costruire una serie di messaggi che diano dei suggerimenti di comportamento e di sobrietà nell’uso delle risorse. Sarà fondamentale lanciare questi messaggi a breve, visto che dopo l’estate comincerà il periodo in cui i consumi crescono”. E ha proseguito: “Ne stiamo discutendo con altri ministeri. La stampa sta dando tanta attenzione ai problemi dell’energia e dell’acqua – ha aggiunto Cingolani – e questo aiuta i cittadini ad essere consapevoli dei problemi che dobbiamo affrontare”. Anche perché, ha precisato: “Se abbassassimo di un grado la temperatura media del riscaldamento e diminuissimo di un’ora il periodo di riscaldamento giornaliero potremmo risparmiare circa 1 mld e mezzo, 2 miliardi di metri cubi di gas (su un consumo nazionale annuo tra i 70 e gli 80 miliardi di mc, ndr). Così come il passaggio ai sistemi di illuminazione a led consentirebbe di arrivare a risparmi totali di circa mezzo miliardo di metri cubi di gas annuali. In tutto questo le famiglie risparmiano in bolletta”. E, a proposito di risparmio, ha concluso, “è un dovere”. Soprattutto quello residenziale “può giocare un ruolo enorme. Oggi il consumo del residenziale è circa il 30% del totale e credo sia responsabile 12-13% delle emissioni di gas climalteranti”.
Secondo uno studio dell’Enea “È possibile risparmiare in Italia quasi 2,7 miliardi di metri cubi di gas metano all’anno e ridurre la bolletta annua delle famiglie di circa 180 euro, abbassando di 1 grado il riscaldamento in casa, riducendo di 1 ora al giorno l’accensione dei termosifoni e di 15 giorni all’anno il periodo di accensione. Lo sostiene lo studio “Azioni per la riduzione del fabbisogno nazionale di gas nel settore residenziale”.
Economia & Lobby
Gas, da oggi chiude il Nord Stream. Gazprom riduce del 33% le forniture all’Italia e del 70% all’Austria. Gentiloni: “Nessuna ipotesi di price cap”
Lo dice l'azienda in una nota. Si passerà a 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni. Al momento i bassi flussi dalla Russia vengono compensati con maggiori arrivi dal Nord Europa. Oggi, intanto, prende il via l’annunciata manutenzione sul gasdotto Nord Stream 1, che collega Russia e Germania. Lo stop dovrebbe durare dieci giorni ma che Berlino teme possa protrarsi più a lungo. In Francia le aziende adattano gli impianti per funzionare anche con petrolio o carbone
La Russia riduce di un terzo le forniture all’Italia rispetto alla media degli ultimi giorni. Lo comunica Eni che in una nota spiega: “Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. La media di 32 milioni di metri cubi al giorno era già significativamente inferiore rispetto a quella precedente all’emergenza gas, da giugno in poi i flussi di gas che dalla Russia arrivano al Tarvisio attraversando anche l’Ucraina sono stati abbassati di circa la metà. La società austriaca Omv ha a sua volta annunciato che Gazprom sta riducendo ulteriormente la fornitura di gas al Paese, “OMV è stata informata da Gazprom di una riduzione della fornitura di gas. Ciò significa per oggi una riduzione di circa il 70 per cento della quantità che arriva all’hub del gas naturale di Baumgarten” vicino al confine slovacco. Prima della crisi il 70% del gas utilizzato dall’Austria proveniva dalla Russia. Oggi è una giornata critica nella “guerra del gas” tra Europa e Mosca. Si ferma infatti, ufficialmente per manutenzione, il gasdotto Nord Stream 1 che ogni anno trasporta dalla Russia alla Germania oltre 30 miliardi di metri cubi di gas. Il timore di Berlino è che la chiusura possa protrarsi ben oltre i 10 giorni programmati.
“L’Ue si sta preparando ad ogni scenario. La situazione è chiaramente seria e dobbiamo essere preparati. A metà luglio, come è noto, verrà varato un piano di prevenzione in vista dell’inverno“. E’ quanto ha spiegato Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue, in merito agli ulteriori tagli del gas messi in atto da Mosca. “E’ necessario arrivare il prima possibile ad una autonomia energetica dalla Russia”, ha aggiunto il portavoce europeo sottolineando come occorra comunicare alla popolazione “l’importanza del risparmio energetico” e ricordando che la Commissione, tra gli strumenti, ha già varato il RePowerEu. Complessivamente, l’Europa importa il 40% del gas naturale dalla Russia. Il tetto al prezzo del gas “è uno dei possibili strumenti su cui stiamo discutendo ma al momento non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap’. Ci sono diversi Stati membri che stanno facendo proposte e stiamo affrontando il tema ma non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap'”, ha detto il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni.
Venerdì scorso il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha prospettato il rischio di una recessione nel nostro paese qualora il gas russo dovesse essere completamente interrotto. Tutti i paesi europei sono impegnati nel tentativo di riempire il più possibile e il prima possibile i siti di stoccaggio del gas per poter affrontare l’inverno in relativa tranquillità. Al momento i siti italiani sono pieni quasi al 64%, leggermente al di sopra della media europea del 61%. Serve arrivare però al 90% entro l’autunno. La riduzione dei flussi russi è al momento compensata dalla maggiore quantità di gas che sta entrando dal passo del Gries dove arriva l’idrocarburo del Nord Europa. Regolari i flussi dal Nord Africa (Algeria soprattutto) e dall’l’Azerbaijan (gasdotto Tap). La Libia ha nuovamente smentito la notizia secondo cui il gas inviato all’Italia sarebbe stato ridotto del 25% a causa dei problemi di ordine interno. Da tempo la quantità di gas libico esportata è molto ridotta, si tratterebbe in ogni caso di quantitativi modesti. Tuttavia in questa fase di tensione tutto contribuisce, nel bene o nel male. Sul mercato di Amsterdam, riferimento per gli scambi europei, il gas viene scambiato a 173 euro megawatt/ora. In calo dello 0,7% rispetto alla chiusura di venerdì ma comunque su lavori storicamente estremamente elevati.
Il governo intanto lavora alla messa a punto di un piano emergenziale qualora la situazione dovesse ulteriormente complicarsi. Nelle bozze compaiono la riduzione fino a 19 gradi del riscaldamento invernale e il limite di 27 gradi per i condizionatori estivi oltre ad interventi sull’illuminazione notturna. Il gas però in Italia serve anche per produrre elettricità, circa il 40% della produzione proviene da centrali alimentate con questo combustibile. Penuria di gas significherebbe anche minore capacità di generazione elettrica, in tal caso le prime a risentirne sarebbero le imprese energivore che solitamente sottoscrivono contratti che prevedono l’interrompibilità in cambio di un costo dell’energia più vantaggioso.
In Francia molte aziende alto consumo di energia stanno accelerando i piani di emergenza e convertendo le loro caldaie a gas per funzionare a petrolio. Riuniti durante il fine settimana in una conferenza di affari ed economia nel sud della Francia, diversi alti dirigenti hanno affermato che si stavano preparando a possibili blackout. “Possiamo anche passare al carbone se necessario”, ha affermato Florent Menegaux, il capo della Michelin uno dei principali produttori di pneumatici al mondo. “L’obiettivo è evitare di dover chiudere un impianto nel caso in cui dovessimo affrontare una carenza”, ha aggiunto, dicendo che mentre era probabile una carenza di gas in Europa, il petrolio sarebbe comunque disponibile come alternativa”. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha detto che sarebbe irresponsabile non prepararsi alle carenze. “Prepariamoci per un taglio del gas russo”, ha detto loro. “Oggi è lo scenario più probabile”.
Il ministro della Transazione ecologica Roberto Cingolani, h affermato stamane: “Stiamo discutendo con altri ministeri di un progetto rapido di innormazione, tipo Pubblicità e progresso, su due grandi settori: uno è l’acqua, l’altro è l’energia. Fra l’altro sono due settori molto collegati. Stiamo pensando di costruire una serie di messaggi che diano dei suggerimenti di comportamento e di sobrietà nell’uso delle risorse. Sarà fondamentale lanciare questi messaggi a breve, visto che dopo l’estate comincerà il periodo in cui i consumi crescono”. E ha proseguito: “Ne stiamo discutendo con altri ministeri. La stampa sta dando tanta attenzione ai problemi dell’energia e dell’acqua – ha aggiunto Cingolani – e questo aiuta i cittadini ad essere consapevoli dei problemi che dobbiamo affrontare”. Anche perché, ha precisato: “Se abbassassimo di un grado la temperatura media del riscaldamento e diminuissimo di un’ora il periodo di riscaldamento giornaliero potremmo risparmiare circa 1 mld e mezzo, 2 miliardi di metri cubi di gas (su un consumo nazionale annuo tra i 70 e gli 80 miliardi di mc, ndr). Così come il passaggio ai sistemi di illuminazione a led consentirebbe di arrivare a risparmi totali di circa mezzo miliardo di metri cubi di gas annuali. In tutto questo le famiglie risparmiano in bolletta”. E, a proposito di risparmio, ha concluso, “è un dovere”. Soprattutto quello residenziale “può giocare un ruolo enorme. Oggi il consumo del residenziale è circa il 30% del totale e credo sia responsabile 12-13% delle emissioni di gas climalteranti”.
Secondo uno studio dell’Enea “È possibile risparmiare in Italia quasi 2,7 miliardi di metri cubi di gas metano all’anno e ridurre la bolletta annua delle famiglie di circa 180 euro, abbassando di 1 grado il riscaldamento in casa, riducendo di 1 ora al giorno l’accensione dei termosifoni e di 15 giorni all’anno il periodo di accensione. Lo sostiene lo studio “Azioni per la riduzione del fabbisogno nazionale di gas nel settore residenziale”.
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Uber files, l’inchiesta: “Così l’azienda fece pressioni sui governi per diventare leader nei trasporti. Coinvolto anche Macron”
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
Economia & Lobby
A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
Cronaca
Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante il briefing di oggi che l'amministrazione determinerà quali organi di stampa faranno parte del pool stampa della Casa Bianca. Attualmente la White House Correspondents Association aiuta a coordinare la copertura del pool.
La Leavitt ha affermato che alle "testate tradizionali" sarà comunque consentito di unirsi al pool, ma ha osservato che l'amministrazione consentirà l'adesione anche ad altri siti. "Sono orgogliosa di annunciare che restituiremo il potere alle persone che leggono i vostri giornali, che guardano i vostri programmi televisivi e che ascoltano le vostre stazioni radio", ha aggiunto.
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".