Tutti i deputati della Lega hanno chiesto la parola, e sono intervenuti “a titolo personale“. L’oggetto del dibattito? La proposta di legge sull’Istituzione del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore. Ma cosa avevano da dire tutti i parlamentari del Carroccio sulla proposta di legge sull’Its, che è già stata approvata, in un testo unificato, dalla Camera e poi modificata dal Senato? In realtà poco, visto che hanno tutti dichiarato voto favorevole. I 65 interventi avevano un obiettivo diverso: fare ostruzionismo in modo da rallentare i lavori alla Camera, in vista dell’arrivo in Aula del dl cannabis e dello Ius scholae.

A spiegarlo sono fonti parlamentari della stessa Lega: l’intento è di far slittare il più possibile l’esame delle votazioni sui due disegni di legge che non piacciono alla destra. Le norme sulla cannabis e sullo Ius scholae, infatti, sono precedute da altri punti all’ordine del giorno dell’Assemblea: su di essi si potrebbe votare mercoledì, a calendario vigente. Tuttavia se i tempi si allungassero sugli Its si eviterebbe l’esame dei testi in questa settimana e forse anche nella prossima. Il primo round dell’azione d’ostruzionismo si è concluso con 65 interventi. Come ricordato dal presidente d’Aula Andrea Mandelli, infatti, gli interventi a titolo personale non possono essere più della metà dei componenti del gruppo, che per la Lega sono 131. Dopo il voto all’articolo 1, ora riparte dunque l’ostruzionismo sull’articolo 2: si tratta di altri 65 interventi da un minuto l’uno.

È in questo modo, dunque, che il partito di Matteo Salvini torna a fare pressing sulla maggioranza. Nel giorno in cui i 5 stelle non votano il decreto Aiuti, mettendo pressione al governo di Mario Draghi, anche la Lega prova ad alzare la voce. Lo fa con le stesse modalità usate nei giorni scorsi: intervenendo nel dibattito parlamentare e lanciando così un messaggio alla maggioranza. È noto, infatti, come una parte del Carroccio soffra il “mal di governo”: non stare all’opposizione del governo Draghi continua a far perdere consensi, tutti a favore di Fratelli d’Italia. In questo senso le tensioni che stanno allontanando il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte dall’esecutivo hanno avuto un effetto anche sulla Lega. Giovedì, infatti, i 5 stelle dovranno decidere come votare sul decreto Aiuti al Senato. Se da Draghi non dovesse arrivare alcun segnale di apertura sui 9 punti messi sul tavolo da Conte nei giorni scorsi, è probabile che i 5 stelle decidano di defilarsi. A quel punto la Lega di Salvini sarebbe nei guai, visto che rimarrebbe praticamente “incastrata” in maggioranza.

Ecco perché oggi il Carroccio è tornato a fare pressing, raccogliendo l’assist servito da Silvio Berlusconi, che ha chiesto a Draghi di fare una verifica in maggioranza. “Bene la richiesta di chiarimento sull’attività del governo, a cui aggiungiamo la necessità di stoppare le leggi su droga libera e cittadinanza facile. Non è questo che si aspettano gli italiani da questa maggioranza!”, fanno sapere fonti del Carroccio. Che in questo modo, dunque, continunao a battere su due temi cari al loro elettorato per allontanarsi dall’orbita di Draghi. Quello della verifica di maggioranza, però, potrebbe essere solo un bluff per aprire la strada a un Draghi bis. E infatti Fratelli d’Italia coglie l’occasione per provocare gli alleati del centrodestra: “Una verifica dell’attuale maggioranza di governo? Non c’è bisogno di chiederla. L’abbiamo vista oggi in Aula: non c’è un provvedimento di governo su cui le varie forze che lo sostengono, siano d’accordo. E’ una scena pietosa, questa maggioranza non c’è più”. La tensione è alta non solo all’interno delle forze che sostengono il governo, ma anche all’interno del centrodestra.

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