Era il 2018 quando un addetto ai bagagli dell’aeroporto di Seattle, negli Usa, era riuscito a prendere possesso di un aereo dell’Alaska Airlines, decollare e portare a compimento il suo folle piano suicida, schiantandosi su un’isola fortunatamente deserta. Adesso, quattro anni dopo, sono state diffuse le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto che immortalano Richard Russell, il 29enne protagonista della vicenda, in tutte le sue mosse, ricostruendo quanto accaduto quella giornata. Non solo, nei video si sentono anche i dialoghi tra l’uomo e la torre di controllo, che tentò disperatamente, ma invano, di convincerlo ad attuare un atterraggio di emergenza, dandogli istruzioni. Fu l’Fbi, al termine delle indagini, ad archiviare l’accaduto come suicidio, escludendo qualsiasi ipotesi di terrorismo: dal materiale multimediale ora pubblicato dall’Nbc la cosa appare conclamata. Tanto più che nelle immagini si vede Russel con indosso una t-shirt con la scritta emblematica “the sky’s not limit”, “il cielo non è il limite”.
Nel dettaglio, dapprima si vede il 29enne superare i controlli di sicurezza dedicati al personale aeroportuale, necessari per avere l’accesso all’area della pista. Poi si dirige proprio in pista, cosa che all’epoca non destò ovviamente sospetti, dato il suo incarico di addetto ai bagagli. Quindi, più di cinque ore dopo, l’uomo aggancia un mezzo dell’Alaska Airlines a un veicolo trainante e lo porta su una pista di rullaggio, quelle su cui gli aerei si muovono prima del decollo. E’ stato a quel punto che la torre di controllo si era messa in allarme, avviando subito una comunicazione con la cabina di pilotaggio del velivolo che, però, era vuota. In uno dei video vengono ripresi alcuni colleghi di Russell, che assistono alla scena con indifferenza, ignari del fatto che l’uomo stesse per mettersi al comando dell’aereo. L’ultimo frame della pista riprende Russell che apre la porta della cabina del turboelica Q400 dell’Alaska Airlines e si mette alla cabina di pilotaggio. Infine, il decollo.
A questo punto la situazione è definitivamente degenerata: i controllori di volo, negli audio, si rivolgono insistentemente a Russel, intimandogli di atterrare: “C’è una pista in direzione ovest a circa un miglio, la vedi?”, gli dicono. “Pensate che se atterro con successo in Alaska mi daranno un lavoro come pilota?“, replica lui. Un botta e risposta serrato proseguito per un’ora e 13 minuti, tanto il tempo intercorso prima che l’uomo si schiantasse al suolo con l’aereo.
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— WilliamA33 (@WilliamA_33) July 9, 2022