Un’esortazione ad agire perché il virus “sta circolando liberamente” e i Paesi “non stanno gestendo efficacemente il carico di malattia”. I governi dovrebbero quindi rivedere e adattare regolarmente i loro piani di risposta in base all’epidemiologia attuale e anche alla possibilità che appaiano nuove varianti”. In altre parole: “Implementare le misure collaudate come l’uso della mascherina, il miglioramento della ventilazione e dei test”. Così il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha rilanciato l’allarme su Covid-19, tornato a spaventare per l’elevata circolazione.

“Le nuove ondate dimostrano ancora una volta che non è affatto finito”, ha detto il dg dell’Organizzazione mondiale della sanità. “C’è una grande disconnessione nella percezione del rischio tra le comunità scientifiche, i leader politici e le persone in generale”. Questa, ha aggiunto, è “una doppia sfida: comunicare il rischio e creare nella comunità fiducia verso gli strumenti sanitari e le misure sociali di salute pubblica”. Mentre “il virus spinge, dobbiamo respingerlo – ha detto ancora – Siamo in una posizione migliore rispetto all’inizio della pandemia” perché “abbiamo strumenti sicuri ed efficaci che prevengono infezioni, ricoveri e decessi”.

Tedros ha ricordato che “la prossima settimana si incontreranno i ministri delle Finanze del G20” ed è “fondamentale che i governi di tutto il mondo finanzino l’Oms e la piattaforma Act Accelerator per assicurare un’equa distribuzione degli strumenti” per combattere Covid. In particolare, ha sottolineato il dg, i governi “dovrebbero lavorare per invertire la riduzione della sorveglianza, dei test e del sequenziamento virale e condividere efficacemente gli antivirali”.

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