Dreame è un’azienda cinese, partner di Xiaomi, specializzata nella produzione di dispositivi per la pulizia della casa tra cui spiccano i suoi robot aspirapolvere e lavapavimenti.
Il Dreame W10, protagonista della prova, è uno dei modelli di punta della gamma di robot del produttore cinese, con un forte focus sulle funzionalità di lavaggio grazie a due piccoli “moci” rotondi, montabili sulla porzione posteriore della base del dispositivo, e la base di ricarica dotata di due taniche d’acqua da 4 litri, rispettivamente per l’acqua pulita e l’acqua sporca.
A differenza dei robot aspirapolvere tradizionali, il W10 di Dreame si presenta con una sagoma a “D” che vede nella parte anteriore, più “dritta”, un paraurti ammortizzato che permette al robot di attutire gli impatti frontali con eventuali ostacoli imprevisti. La parte superiore vede invece nella porzione posteriore montata una torretta che contiene il sensore LiDAR a doppio laser utilizzato per la mappatura degli ambienti, anteriormente i tasti funzione e un piccolo display e nel centro lo sportello da cui accedere alla vaschetta per polvere e rifiuti. Nella parte inferiore è possibile trovare posizionata sulla parte anteriore destra la spazzolina rotante, mentre centralmente, tra le due ruote “grandi”, una spazzola rotante è posizionata nella bocca di aspirazione, sul retro trovano posto i già citati moci rotanti (che possono essere smontati se si desidera usare il robot nella sola modalità spazza&aspira).
Nella confezione il robot arriva quasi pronto per l’uso, bisogna giusto posizionare la base e montare la piccola spazzola anteriore e i due moci. Per il primo utilizzo il fornitore consiglia di non montare questi ultimi, facendo eseguire al W10 la mappatura degli ambienti al massimo in modalità aspirapolvere. Per la gestione del dispositivo bisogna installare sul proprio smartphone l’app Xiaomi Home, tramite la quale è possibile fare la prima configurazione (se il vostro wifi non è molto potente, potrebbe essere necessario avvicinare il robot al router in questa fase) e far partire la mappatura della casa.
Nella nostra prova abbiamo provato a mettere in difficoltà il robot lavapavimenti di Dreame, lasciando di proposito sedie fuori posto e alcuni pacchi a terra, ma possiamo dire che il rilevamento degli ambienti è avvenuto senza particolari problemi: sfruttando i sensori sulla torretta rotante il robot ha iniziato a creare una mappa (osservabile sull’app) con muri ed ostacoli più grandi, affinandola successivamente, seguendo prima il perimetro in senso anti orario e poi affrontando le parti centrali, correggendo la mappa in caso di “ostacoli” rilevati durante il percorso tramite “impatto” frontale. L’app prova da se a distinguere sulla mappa generata le stanze, ma abbiamo riscontrato una piccola difficoltà su stanze confinanti che a volte venivano considerate come unica. In questo caso è comunque possibile intervenire separando manualmente gli ambienti, oltre a poter definire delle zone dove non il robot non può e non deve passare.
Il Dreame W10 ci ha impressionato positivamente nella funzione di aspirapolvere, riuscendo ad aspirare usando il livello di potenza base, oltre la normale polvere giornaliera, anche la polvere causata dal trapanare dei fori sui muri, piccole foglie secche e addirittura una vite di media lunghezza. Se viene rilevato un tappeto, il W10 adatta automaticamente la potenza per poterlo pulire al meglio. Lo svantaggio rispetto a prodotti concorrenti della medesima fascia di prezzo, usando questa funzionalità, è la necessità di svuotare manualmente la vaschetta.
Ma è sulla funzione di lavapavimenti che il robot di Dreame splende: montati i due moci (potete lasciarli sempre montati se non dovete usare il robot su tappeti) e riempita la vaschetta dell’acqua pulita, è possibile programmare il W10 di Dreame per lavare i pavimenti o per spazzare e lavare. Tramite il software sullo smartphone si può impostare il livello di umidità dei moci tra tre livelli (in base sia al tipo di sporco che al tipo di pavimenti da pulire) e scegliere ogni quanto il robot deve tornare alla base per l’autopulizia (5, 10, 15mq o ogni stanza): il Dreame W10 una volta raggiunta la quota target rientra alla base dove i moci verranno risciacquati utilizzando dei getti d’acqua, e strofinandosi contro apposite grigliette; una volta finita la pulizia programmata il robot di Dreame effettuerà il risciacquo dei moci per poi proseguire ad asciugarli, in modo da impedire l’insorgere di cattivi odori.
Durante la prova abbiamo fatto lavare al W10 sia pavimenti in parquet, sia pavimenti in Gres, in entrambi i casi siamo rimasti piacevolmente colpiti dai risultati. In presenza di sporco più resistente è possibile sia far fare più passaggi che chiedere al robot di concentrarsi su un’area specifica, dove insistere un po’ di più, oltre a poter passare, tramite l’app, alla guida manuale, portando il robot nel punto desiderato. Dai nostri test, abbiamo visto il robot di Dreame richiedere poco meno di 40minuti per eseguire aspirazione e lavaggio di una superficie di 30-35mq, nonostante fosse disseminata di ostacoli.
Il robot di Dreame è esente da difetti? Certamente no: a seconda della posizione con cui si avvicina ad un angolo, può lasciare dietro qualcosina se nei movimenti la spazzola non la raggiunge; in ogni caso di poco conto se rapportato ai vantaggi ed alla comodità del prodotto.
Nel complesso siamo rimasti molto soddisfatti dalla prova del Dreame W10, trovandolo particolarmente forte sulle modalità che prevedono anche il lavaggio. Viste le funzionalità offerte il prezzo va da se che non è propriamente contenuto: sono richiesti infatti 1.099,99€ per portarselo a casa, ma su Amazon con le offerte è possibile risparmiare qualcosa; proprio in questi giorni, con il Prime Day , il produttore ha annunciato delle interessanti offerte sui suoi prodotti, vedendo in particolare il W10 essere venduto a 879,99€