Rispetto alle prime rilevazioni i valori delle diossine sono nettamente in calo ma ancora sopra i limiti, anche se lievemente. Sono questi gli ultimi esiti dei rilievi dell’Arpa Lazio nella zona del maxi incendio di sabato nell’area est di Roma, che ha interessato anche un’area occupata dagli autodemolitori. Dati sulla qualità dell’aria che verranno acquisiti dalla Procura della Capitale nell’ambito del fascicolo di indagine aperto su questo e sugli altri roghi degli scorsi giorni. Al vaglio degli inquirenti anche l’ipotesi di reati ambientali: in questo ambito è stata coinvolta la Forestale che effettuerà una serie di verifiche anche sui terreni interessati dai roghi. I pm puntano anche i riflettori sulla gestione del verde pubblico e gli accumuli di rifiuti abbandonati a Roma, aspetto che coinvolge direttamente l’attività dell’Amministrazione comunale di Roma Capitale. L’area dove si è sviluppato l’incendio in passato era stata occupata dal mega campo nomadi di Casilino 900, successivamente chiuso. Comitati di quartiere più volte hanno denunciato che sotto l’area sono interrati rifiuti pericolosi compreso eternit. Gli accertamenti della Procura puntano anche a verificare la presenza di rifiuti tossici e letali per la salute.
“I dati rilevati sono stati comunicati alla Asl di riferimento”, spiega Marco Lupo direttore generale Arpa Lazio: “Come previsto la situazione è in netto miglioramento: i valori, dopo l’incendio che ha colpito la zona di Centocelle, stanno tornando alla normalità”. Così, mentre l’Arpa rassicura sulla qualità dell’aria rispetto ai giorni precedenti, il coordinatore del Lazio della Società italiana di medicina ambientale (Sima), Paolo Mezzana, consiglia i cittadini di ” “evitare di mangiare prodotti agricoli coltivati nelle zone adiacenti e carni di animali allevate nelle stesse aree” vicine al maxi incendio di sabato. E anche di “evitare di praticare sport attorno alle aree coinvolte dall’incendio”. Allo stesso tempo, Mezzana rassicura i romani: “Non ci sono attualmente timori per la salute”. Il problema, pertanto, dovrebbe interessare solamente i terreni coinvolti direttamente dall’incendio e le aree strettamente attigue e “riguarda il consumo di alimenti vegetali o carni di animali allevati in quei luoghi”. “In queste ore, come società scientifica – riferisce Mezzana – stiamo ricevendo molte mail di persone preoccupate che chiedono consigli pratici. C’è sicuramente un po’ di panico in alcune aree della città. Stiamo rassicurando perché non ci sono concreti pericoli, i livelli aerei della diossina calano molto rapidamente”.