Maher al-Agal ,uno dei quattro leader dello Stato Islamico in Siria, è stato ucciso a seguito di un raid aereo Usa tramite l’uso di un drone. A comunicarlo in una nota è il Pentagono. La dinamica dei fatti è ancora incerta. Insieme ad al- Agal, sarebbe stato ferito anche il suo vice. L’Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che le due vittime dell’attacco statunitense al momento del raid viaggiavano su una moto in una piccola cittadina a pochi chilometri dal confine con la Turchia.
La Siria nord-occidentale è fuori dal controllo del governo centrale di Damasco e rientra da anni nello spazio egemonico della Turchia. Nella vicina regione di Idlib sono stati uccisi, sempre durante operazioni operate dalle forze speciali Usa, il fondatore e primo leader dell’Isis, Abu Bakr al Baghdadi, e il suo successore Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi.
“La rimozione di questi leader dell’Isis interromperà la capacità dell’organizzazione terroristica di pianificare e portare a termine attacchi”, ha dichiarato il colonnello Joe Buccino, portavoce del comando centrale Usa, il Centcom. Secondo le agenzie di intelligence, Maher al-Agal è stato uno dei principali promotori del network del gruppo terroristico tra la Siria e l’Iraq. Il presidente americano, Joe Biden, ha confermato l’uccisione in Siria del leader dell’Isis Maher al Agal sottolineando che la sua morte è “un messaggio potente a tutti i terroristi che minacciano la nostra patria e i nostri interessi in tutto il mondo”. “Gli Stati Uniti saranno implacabili nei loro sforzi per assicurarli alla giustizia”, ha detto il presidente