Come si apprende da alcuni rappresentanti nazionali della categoria, dopo l'ultimo sciopero di 48 ore della scorsa settimana, il servizio taxi si sta spontaneamente fermando in tutta Italia in risposta alla pubblicazione dell’inchiesta che fa luce sui metodi con cui il co-fondatore Travis Kalanick intendeva far diventare l’azienda un leader del settore trasporti
Nuovo stop dei Taxi in tutta Italia. Come si apprende da alcuni rappresentanti nazionali della categoria, dopo l’ultimo sciopero di 48 ore della scorsa settimana, il servizio taxi si sta spontaneamente fermando in tutta Italia in risposta alla pubblicazione dell’inchiesta Uber files, che fa luce sui metodi con cui il co-fondatore Travis Kalanick intendeva far diventare l’azienda un leader del settore trasporti. I tassisti protestano da settimane contro l’articolo 10 del Ddl concorrenza “a difesa del servizio pubblico”.
Piazza del Plebiscito a Napoli è stata occupata da circa 500 taxi ed è stato esposto uno striscione di protesta contro Uber e il sindacalista romano Loreno Bittarelli di Radiotaxi. Lo striscione marca la distanza tra il leader sindacale romano e altre sigle che invece chiedono al Governo lo stralcio dell’art.10 del Ddl concorrenza anche alla luce delle inchieste aperte in Europa che vedono coinvolti i precedenti amministratori della società di rider sharing. Oltre allo striscione i tassisti hanno portato in piazza anche una bara montata sul tetto di una delle auto. A Roma, invece, cinque rappresentanti si sono incatenati per protesta davanti a palazzo Chigi. “Dopo lo scandalo Uber files vogliamo chiarezza e trasparenza su una vicenda che a questo punto assume contorni grotteschi”, spiegano i tassisti, che aggiungono: “Chi ha scritto questo articolo? Che interessi ci sono sotto? E soprattutto nell’interesse del servizio pubblico e dell’utenza ne chiediamo il ritiro”.