Dopo l’approvazione in prima lettura al Senato del 18 maggio scorso, il voto della Camera concede in via definitiva al disegno di legge che prevede tra l’altro la redazione di un vero e proprio Codice dello Spettacolo, la definizione di nuove norme in materia di contratti di lavoro e di equo compenso per i lavoratori autonomi dello spettacolo
La Camera ha approvato in via definitiva, con 348 voti a favore, nessun contrario e 38 astenuti, la legge delega in materia di Spettacolo. Così, mentre il governo scricchiola in attesa di conoscere la posizione del Movimento 5 stelle sulla votazione di giovedì in Senato sul dl Aiuti, anche il partito guidato da Giuseppe Conte si allinea – in questo caso – alle posizioni degli altri soggetti della maggioranza e vota a favore della legge delega.
Dopo l’approvazione in prima lettura al Senato del 18 maggio scorso, il voto dell’aula della Camera concede in via definitiva al disegno di legge ”Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo”, che prevede tra l’altro la redazione di un vero e proprio Codice dello Spettacolo, la definizione di nuove norme in materia di contratti di lavoro nel settore dello spettacolo e di equo compenso per i lavoratori autonomi dello spettacolo, il riconoscimento del ruolo professionale degli attori, l’introduzione dell’indennità di discontinuità e altri benefici previdenziali.
Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, subito dopo l’approvazione ha ringraziato il Parlamento: “Il larghissimo consenso a questo provvedimento è il segno della forte sensibilità di tutte le forze politiche nei confronti di un settore che continua a soffrire molto gli effetti della pandemia. La necessità di un maggiore sostegno – ha aggiunto – ha permesso di avviare un ripensamento generale della disposizioni che regolano il lavoro di artisti e tecnici dello spettacolo, condotto attraverso l’ascolto di tutte le associazioni di categoria. Con l’introduzione dell’indennità di discontinuità e molte altre tutele finora non riconosciute, può ora nascere un nuovo welfare tanto atteso, che non lascerà più nessuno indietro. La fiducia accordata dalle Camere – ha concluso Franceschini – impegna ora il Governo a operare celermente nell’esercitare la delega”.