Politica

Cannabis, il Pd di Bologna contro Santori: “Inficia la credibilità delle istituzioni”. Lui: “Siete come la Lega, progressisti annacquati”

Il consigliere comunale e leader delle Sardine, dopo aver dichiarato che "coltiva tre piantine a scopo ricreativo" si è attirato le critiche degli esponenti dem. La sua replica: "Cari dirigenti del Pd, forse non ve ne siete resi conto, ma il Paese che tanto amate è il fanalino di coda in Europa sui diritti civili"

Non solo il sindaco Pd Matteo Lepore, anche la segretaria dem di Bologna Federica Mazzoni contro Mattia Santori. Dopo che il consigliere comunale e leader delle Sardine ha dichiarato che in casa coltiva “tre piantine di Cannabis per il consumo ricreativo per non alimentare la criminalità”, si è attirato le critiche soprattutto degli esponenti del suo partito. “Auspico”, ha detto il 12 luglio Mazzoni in un comunicato, “che d’ora in poi porti avanti una nuova attenzione nel pieno rispetto del ruolo non inficiando la credibilità istituzionale su temi di questa complessità e delicatezza”.

Ai dem ha replicato Santori su Facebook: “Avrei voluto rispondere agli attacchi ignobili della destra, agli esposti di Fdi, alle querele di Salvini, e invece mi trovo a rispondere alle ramanzine della segreteria provinciale del Pd“. E dopo aver fatto l’elenco dei casi di “disobbedienza civile di Emma Bonino, Mimmo Lucano, Carola Rackete, Marco Cappato e dj Fabo, ha aggiunto: “Chissà cosa ne pensa Federica Mazzoni di Virginio Merola, che da sindaco di Bologna decise di violare la legge Lupi per garantire l’acqua agli occupanti di due immobili proprio nel quartiere che oggi la Mazzoni amministra. Merola fu indagato insieme a due assessori e una volta assolto dichiarò ‘lo rifarei mille volte’. Chissà che imbarazzo che avranno provato l’attuale segretaria del PD e tutti quelli che oggi mi tirano le orecchie”.

Quindi il leader delle Sardine ha accusato il partito intero: “La verità è che ci sono temi su cui il Pd è pronto a battersi e altri – molti purtroppo – su cui il progressismo della base viene annacquato dall’equilibrismo della dirigenza. La verità è che fino a prova contraria io ad oggi ho la fedina penale pulita mentre voi nei vostri comunicati vi guardate bene dall’entrare nel merito della questione che ho sollevato con la mia autodenuncia. La verità è che esiste una comunità di consumatori responsabili a cui insieme a Riccardo Magi, Antonella Soldo, Luca Marola, Daniele Nahum, Matteo Orfini e tanti esponenti del vostro partito stiamo cercando di dare rappresentanza, mettendoci la faccia e sporcandoci le mani. Mentre voi continuate a tenere posizioni che guardano più all’elettorato perso che alla giustizia guadagnata. La verità è che se davvero sosteneste il ddl Magi oggi difendereste chi viene processato per autocoltivazione ad uso personale, ma la coerenza politica non sapete neanche dove stia di casa”. E “tirando le orecchie a me state calpestando la dignità di una comunità politica vastissima che guarda caso oggi si rivolge ad altri partiti (o a nessun partito)”. E pure: “Le vostre posizioni non sono poi così dissimili da quelle della Lega, e mi viene da pensare che forse non solo a destra tifano per un mio arresto”.

Santori ha poi attaccato i dem sul fronte dei diritti: “La verità è che ad oggi in Italia siamo senza matrimoni egualitari, il ddl Zan è morto e defunto, in tre regioni non si trovano medici abortisti, non è consentito esprimersi su referendum eutanasia e cannabis, i disegni di legge su Ius Scholae e Autocoltivazione Domestica sono stati rimandati all’anno del mai”. E ha concluso: “Cari dirigenti del Pd, forse non ve ne siete resi conto, ma il Paese che tanto amate è il fanalino di coda in Europa sui diritti civili. E questo succede perché oltre a non avere una maggioranza in Parlamento abbiamo poca fame di politica fuori dal Parlamento, nelle istituzioni e per le strade”.