“Sabato mattina ero sulla Casilina in scooter con mio figlio. Lo stavo accompagnando in una pista di go-kart da quelle parti. Eravamo a trecento metri dal Gra, quando vedo un uomo correre sulla carreggiata e dirigersi verso un cespuglio. E, lì, insieme a un altro stavano buttando benzina e appiccavano il fuoco alle sterpaglie“. A raccontarlo è Luca Barbareschi che ha rivelato al Messaggero questo episodio di cui è stato casualmente testimone nella giornata di sabato 9 luglio a Roma: una scena che è stata il preludio dell’incendio di vaste proporzioni che ha distrutta un’ampia area nel quartiere di Centocelle. “Ma mai – ha detto l’attore e regista- avrei immaginato di vedere due piromani. Mi sono fermato un attimo: non ho chiamato le forze dell’ordine, perché mi sono accorto che sul posto c’erano già altre persone e stavano arrivando i pompieri. Poi quello non era l’unico focolaio che ardeva in quel punto tra le erbacce. Forse ne devono avere accesi altri in una zona, che andrebbe ripulita. E che è un letamaio come sta diventando tutto il centro di Roma. Allora sono ripartito, anche perché pensavo che tutto si sarebbe risolto in breve. Invece il vento forte ha animato quei fuocarelli. Fuocarelli che normalmente sarebbero stati spenti e contenuti senza grandi danni. Quando sono arrivato a destinazione, mi sono girato e ho visto una grandissima nube di fumo nero”.
“È stato tutto molto veloce”, ha spiegato ancora Barbareschi, ammettendo che non sarebbe in grado di riconoscere i due piromani. “Se ora ci rifletto, mi lascia ancora interdetto la scena di quell’imbecille che corre tra i cespugli, butta qualcosa sulle erbacce, scoppia il fuoco e infine scappa, credo, insieme a un altro. È talmente incredibile la cosa che mentre assisti a vicende simili, ti soffermi più su un matto che rischia la vita per attraversare una strada trafficata. Soltanto dopo devo aver pensato che dopo anni di “romanelle” sul verde e sui nostri parchi, è normale che vada tutto a fuoco. E mica li sto giustificando! Ho letto che qualcuno ha ipotizzato una regia criminale dietro agli incendi. Non ci credo. Io penso che siamo di fronte a psicopatici, non a semplici idioti, che però si muovono in una Roma totalmente anarchica, ingovernabile. Quando la città è in mano ai Casamonica o gli zingari che fanno i loro bisogni sulle ciclabili, tutti si sentono in diritto di fare tutto. E degrado chiama degrado. Veniamo da venti anni di abbandono. Anzi di marciume amministrativo. È una città talmente marcia che ogni nuovo sindaco finisce per non fare nulla“.