Alcuni malviventi indiani hanno creato un campionato fittizio trasmettendolo in diretta e ingaggiando disoccupati al posto dei giocatori reali da cui hanno guadagnato illegalmente ingenti somme di denaro. La macchina era ben orchestrata e coordinata e le azioni variavano in base alle puntate live degli scommettitori
La storia dello sport è piena di combine atte a manipolare il risultato per fini loschi. Non si era mai verificato però che fossero i bookmakers stessi a creare un campionato fittizio trasmettendolo in diretta, ingaggiando attori al posto dei giocatori reali. È successo in India dove i truffatori hanno creato un versione fasulla della Premier League indiana di cricket, sport nazionale nel Paese asiatico. L’obiettivo era manipolare a piacimento i risultati in modo da far perdere gli scommettitori e incassare un compenso più alto. Il torneo reale si era concluso tre settimane prima, quello creato dai bookmakers, invece, si chiamava Century Hitters T20 e aveva un canale YouTube dedicato dove assistere alle partite in diretta streaming. A farne le spese sono stati gli scommettitori russi che convinti di assistere ad un torneo della massima lega professionistica indiana hanno perso un sacco di soldi.
“Non ho mai visto una truffa come questa – ha dichiarato alla BBC, Bhavesh Rathod, l’ufficiale che indaga sul caso – Questi ragazzi hanno appena ripulito un pezzo di terra nel profondo di un villaggio e hanno iniziato a giocare una partita e trasmetterla su YouTube per fare soldi con il gioco d’azzardo. Neppure gli abitanti del villaggio ne erano a conoscenza. Sappiamo molto poco dei russi che stavano scommettendo su questo gioco”. In totale sono state nove i match giocati. La competizione è proseguita fino ai quarti di finale quando la truffa è stata smascherata. Gli arresti hanno coinvolto quattro persone che sono state accusate di associazione a delinquere e gioco d’azzardo. Il cervello dell’organizzazione è un indiano che aveva lavorato in Russia, perciò grazie alle sue conoscenze pregresse ha convinto i primi russi a puntare sui match.
I malviventi avevano allestito la propria sede in una fattoria di un remoto villaggio dell’India che è stata trasformata nel terreno di gioco costantemente ripreso da una telecamera fissa che non allargava mai il campo. In seguito, hanno assunto 21 dipendenti a giornata e giovani disoccupati per 400 rupie, l’equivalente di 5 euro a partita, ordinandoli di giocare a cricket. Per avvalorare la veridicità del torneo sono state ricreate sei squadre della massimo campionato indiano con gli stessi figuranti che alternavano le maglie.
Anche gli “arbitri” erano d’accordo: comunicavano tramite walkie-talkie con gli organizzatori che a loro volta erano collegati via Telegram con gli scommettitori. Le partite variavano in base alle puntate live con i direttori di gara che davano istruzioni ai giocatori su cosa fare. L’imbroglio reggeva perché le azioni non erano mai inquadrate da vicino: nessun primo piano del pubblico (che non c’era) o dei giocatori. Inoltre, sfruttava la limitata conoscenza del cricket dei scommettitori russi. La messinscena è stata arricchita da rumori ambientali in sottofondo diffusi da altoparlanti posizionati vicino al suolo e da uno speaker che imitava uno dei telecronisti della vera Premier League.