Quando lo fermano all’imbarco dei voli internazionali dell’aeroporto Chávez a Lima, Valerio Begnardi ha solo 20 anni. In Perù non sa neanche bene perché ci è finito. Dice che è stato l’amore, ma di sicuro c’è solo che, a portarlo al punto dove non si torna indietro, sono state una lunga serie di scelte sbagliate. “Señor, necesito que abra su maletín”, intima la guardia al controllo bagagli. E poi: “Mi segua”. Ma soprattutto, dopo aver scoperto i sei chili di polvere bianca nel fondo della valigia, la frase fatidica: “Se a contatto con la polvere, il reagente diventa di colore azzurro, significa che la sostanza che lei trasporta è cocaina”. Ed è lì, a migliaia di chilometri da casa, che riceve la sua condanna: otto anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti. Che diventeranno tre solo grazie alla buona condotta. Il libro “Celle con vista” (edizioni L’Erudita) di Domenico Varipapa racconta tutto questo: la storia vera di un corriere della droga. Anzi, la storia vera di un “mulo” delle droga, che la cocaina non sapeva neanche di avercela già addosso quando è partito. Valerio Begnardi è stato incastrato così: un giorno la fidanzata Jacqueline lo convince che l’unica modo per guadagnare i soldi per sopravvivere è fare “un viaggio”. Lo convince o lo decidono insieme, questo neppure Begnardi lo sa davvero. Sta di fatto che nel giro di pochi giorni è in contatto con La Bruja, un trafficante che vive ad Amsterdam, e iniziano le procedure per la partenza. Solo che alla fine, e forse non è un caso, a partire è solo il 20enne: il ragazzino nato a Guastalla, paese in provincia di Reggio Emilia, figlio di una famiglia perbene e incensurato. E, soprattutto, il ragazzino che per amore e per non dover chiedere altri soldi a casa è disposto anche a improvvisarsi narcotrafficante.
Il fatto è di cronaca e risale all’11 agosto 2013: la storia del reggiano intrappolato in Perù finì su quotidiani e tg nazionali, salvo poi tornare a essere relegata nei trafiletti delle cronaca locale perché “solo” una delle tante. Chi non l’ha dimenticata è Varipapa, scrittore che vive nella bassa reggiana e che ha dialogato per due anni con Begnardi prima di costruire il romanzo. Il risultato è un resoconto che a tratti sembra la scenografia di un film, ma soprattutto una cronaca dettagliata della vita dell’italiano finito giovanissimo nelle celle del penitenziario “Sarita Colonia” a Lima.
Il racconto segua la cronaca dei fatti e cerca di dare ordine a una vicenda che sotto molti aspetti rimane ancora confusa. C’è la partenza, raffazzonata e sospetta, del ragazzo. Stando al piano infatti, Begnardi avrebbe dovuto ricevere la droga solo una volta dentro l’aeroporto con la sostituzione della valigia. E invece viene fermato subito e con una quantità di cocaina che non avrebbe mai pensato di dover trasportare. Nel mentre riceve strane chiamate e soprattutto i messaggi della fidanzata che gli dice di tornare indietro. Per il ragazzo è il segnale che è stato incastrato. Ma non importa: è troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Inizia così il peregrinare di Begnardi per le carceri di Lima, fino all’arrivo nella destinazione dove sconterà la sua pena. Varipapa riporta episodi, storie e incontri di quegli anni trascorsi in una cella, dove regna un sistema parallelo di corruzione e tutto è pagamento: l’alloggio, la protezione e perfino i certificati di buona condotta. C’è tutto questo nel libro di Varipapa e molto altro: la banalità di errori che possono rovinarti la vita per sempre, il dolore, la delusione, la nostalgia e il desiderio di farla finita perché sembra non esserci altra strada possibile. E pure il vuoto: quello che il 20enne prova quando i genitori prendono un aereo per venirlo a trovare dall’altra parte del mondo. “Sua madre con un bell’abito nero accollato e il padre in giacca e camicia con una torta infiocchettata in mano”, racconta Varipapa ricostruendo quei momenti. “Chissà quante volte sua madre ha provato quella scena in casa e nella sua stanza d’hotel, con l’ostinata pretesa di non scoppiare a piangere. Ma non basta, e appena lo riconosce, così diverso, indurito dalle sbarre e con un filo di barba sul volto, esplode di lacrime. È suo figlio quello, perciò piange, oppure non lo è più, e allora piange per la ragione opposta”. Il viaggio al contrario Begnardi l’ha fatto tre anni dopo: da Lima a Milano, finalmente a casa. Ad aspettarlo non c’era Jacqueline. È stata arrestata con il nuovo fidanzato: hanno tentato di trasportare cocaina per un altro viaggio e, quella volta, sono stati beccati.
Il libro sarà presentato mercoledì 13 luglio (ore 21) a Guastalla (Re) presso la libreria indipendente Kaffeklubben: saranno presenti l’autore Domenico Varipapa e Valerio Begnardi, dialogheranno con Elena Lupi.