Sono scesi a sei i candidati a succedere a Boris Johnson come leader del partito conservatore e futuro premier britannico. Hanno superato lo sbarramento di 30 suffragi minimi previsti per questa votazione preliminare: Rishi Sunak, Penny Mordaunt, Liz Truss, Kemi Badenoch, Tom Tugendhat e Suella Braverman. Eliminati dalla corsa invece Nadihm Zahawi e Jeremy Hunt. Rishi Sunak, 42enne ex cancelliere dello Scacchiere, si conferma in testa con 88 preferenze, ma alle sue spalle sale anche nel consenso dei colleghi deputati il nome di Penny Mordaunt, con 67 voti, meglio per ora dei 50 di Liz Truss. Fra gli outsider bene un’altra viceministra emergente della leva dei brexiteer, Kemi Badenoch, di origini familiari nigeriane, con 40 voti, seguita dal presidente della commissione Esteri dei Comuni, Tom Tugendhat, a quota 37, e dall’attorney general in carica Suella Braverman, di radici indiane come Sunak e legata all’ultradestra pro Brexit, con 32.
Eliminati invece due pezzi grossi come Nadihm Zahawi, neo cancelliere dello Scacchiere nato in una famiglia di rifugiati curdo-iracheni, e soprattutto Jeremy Hunt, ex ministro della Sanità e poi degli Esteri che nel 2019 arrivò al ballottaggio finale con Boris e da allora è sempre rimasto fuori dal governo, umiliato stavolta all’ultimo posto con soli 18 suffragi.
Ulteriori turni di votazione si svolgeranno domani e, se necessario, la prossima settimana fino a quando non si arriverà a due candidati che si sfideranno al ballottaggio in cui voteranno circa 180 mila membri del partito dei Tory in tutto il Paese. Il candidato che vincerà, dovrebbe essere annunciato il 5 settembre e diventerà automaticamente primo ministro. Dopo gli scandali scoppiati in questi mesi, Johnson si è dimesso da leader del partito dei Tory ma rimarrà in carica da primo ministro fino a quando non verrà scelto il suo sostituto.