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Tour de France, clamorosa crisi di Pogacar: Vingegaard trionfa ed è la nuova maglia gialla

Una delle frazioni chiave della corsa francese con il passaggio sul Col du Galibier e l'arrivo sul Col du Granon ha espresso il suo verdetto. Il danese ha messo in mostra la sua classe seminando tutti i rivali e ora a 2'16" di margine su Romain Bardet. L'ex maglia gialla, nello stupore generale, ha perso contatto dopo aver fatto la differenza sul Galibier e adesso è terzo in classifica a 2'22"

La crisi di Tadej Pogacar: è questa la notizia dell’11esima tappa del Tour de France. Una delle frazioni chiave della corsa francese con il passaggio sul Col du Galibier e l’arrivo sul Col du Granon ha espresso il suo verdetto. Jonas Vingegaard è la nuova maglia gialla della Grand Boucle. Il danese, dopo aver dato prova della sua forza già nei giorni scorsi, oggi ha messo in mostra la sua classe seminando tutti i rivali. Il corridore della Jumbo-Visma intorno ai 4,5 km dall’arrivo si è accorto che Pogacar non era in giornata e ha sferrato il suo attacco andando a riprendere prima Romain Bardet e poi Nairo Quintana, scattati a inizio salita. Così si è involato verso il successo di tappa che significa anche nuova maglia gialla del Tour de France.

Una situazione impensabile alla vigilia: Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni, sembrava in assoluto controllo della corsa, pronto a dominare gli avversari. Invece, si è scoperto fragile, anche lui umano. Ora Vingegaard in classifica generale ha un vantaggio di 2’16” su Bardet, mentre Pogacar è terzo a 2’22”. Quarto Thomas a 2’26” e quinto Quintana a 2’37”. La Grand Boucle, però, è tutt’altro che finita: le prossime tappe promettono spettacolo in quello che già oggi è uno dei Tour più avvincenti degli ultimi 20 anni. In particolare, l’ex leader della generale Pogacar vorrà riscattarsi dopo la disfatta odierna. Lo sloveno avrà la sua chance già giovedì nella 12esima tappa che prevede un nuovo passaggio sul Galibier e l’arrivo all’Alpe d’Huez. La frazione è breve (166,5 km) ma il terreno per fare la differenza non manca. Inoltre, vengono affrontate due salite che hanno fatto la storia della gara francese con l’affascinante arrivo in vetta all’Alpe d’Huez.

La cronaca dell’ultima salita
Ai piedi dell’ascesa finale il francese Warren Barguil guidava la corsa con oltre 3’30” di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Il plotone trainato dalla Jumbo-Visma prima con Wout Van Aert e poi con Primoz Roglic, sacrificatosi per il compagno Vingegaard, ha fatto calare drasticamente il vantaggio. Sulle prime rampe del Col du Granon dal gruppo si è sganciato Quintana. Il colombiano si è lanciato all’inseguimento di Barguil alla ricerca del successo di tappa e lo ha raggiunto a 4,5 km dal traguardo. Poco dopo Pogacar è andato in crisi. La maglia gialla, nello stupore generale, supportato dal compagno Rafal Majka ha perso contatto dai rivali. Inizialmente sembrava solo una tattica, un momento di attesa. Ma dopo lo scatto di Bardet è parso chiaro a tutti che il due volte vincitore del Tour fosse in crisi. Difficoltà con ogni probabilità dovuta all’alta quota – quest’oggi i ciclisti hanno toccato prima i 2642 metri del Galibier e poi i 2413 del Granon – o a una cattiva alimentazione. A quel punto Vingegaard, compresi i problemi del rivale, ha fatto la sua mossa lasciando sul posto lo sloveno.

Cosa è successo sul Galibier
Come da pronostico in precedenza anche il Col du Galibier ha regalato spettacolo. La montagna simbolo di questo Tour de France non ha tradito le attese: i big fin dalle sue prime rampe si sono mossi. Inizialmente la Jumbo-Visma con Vingegaard e Roglic ha provato a stanare la maglia gialla Pogacar che però ha risposto presente al pari di Geraint Thomas della Ineos. Il quartetto ha preso un leggero margine sul resto del plotone, ma dopo una serie di scatti e contro scatti, con protagonista in particolare Roglic, si è ricompattato. Poco dopo è iniziato il nuovo show di Pogacar che ha staccato tutti i rivali a eccezione di Vingegaard. La coppia sloveno-danese ha raggiunto con un leggero vantaggio la vetta del Souvenir Henri Desgrange, mentre in fuga il francese Barguil è transitato per primo conquistando così il premio in denaro riservato ogni anno alla cima più alta del Tour. Nella lunga discesa che conduceva ai piedi del Col du Granon, Pogacar e Vingegaard sono stati ripresi e per la seconda volta il gruppo si è ricompattato. In quel momento, però, nessuno si sarebbe aspettato una crisi della maglia gialla.

Classifica dell’11esima tappa: 1. Jonas Vingegaard 4h018’02”, 2. Nairo Quintana +59″, 3. Romain Bardet +1’10”, 4. Geraint Thomas +1’38”, 5. David Gaudu +2’04”, 6. Adam Yates +2’10”, 7. Tadej Pogacar +2’51”, 8. Alexey Lutsenko +3’38”, 9. Steven Kruijswijk +3’59”, 10. Warren Barguil +4’16”