Il professor Massimo Arcangeli, docente di linguistica all’Università di Cagliari, da mesi raccoglie gli errori che gli vengono segnalati da coloro che stanno facendo la prova concorsuale: "Alcuni errori sono stati compiuti – spiega a Ilfattoquotidiano.it – perché chi ha redatto questi test non aveva la più pallida idea di ciò che stava facendo". Ed ecco chi ha redatto i test
“Su cento quesiti del concorso ordinario per docenti 40 sono sbagliati. Ho pronto un dossier di quattrocento pagine da mandare al ministero dell’Istruzione per mostrare e spiegare tutti gli errori che sono stati individuati nei test”. A parlare è il professor Massimo Arcangeli, docente di linguistica all’Università di Cagliari che da mesi raccoglie gli errori che gli vengono segnalati da coloro che stanno facendo la prova concorsuale per diventare docente. Nella raccolta di Arcangeli, pubblicata per ora sul suo profilo Facebook, c’è di tutto. Partiamo dal più assurdo:
“Qual è la configurazione elettronica del fluoro (F)?”. Non siamo di fronte ad uno sbaglio per distrazione ma a correzioni grammaticali da penna blu. Ecco alcuni esempi.
Il primo: “Nell’ambito della termologia il calore si può propagare per convenzione quando…”. Qualcuno ha dimenticato che semmai è conduzione. In un altro caso è il congiuntivo a essere finito male: “Per verificare sperimentalmente il moto rettilineo uniforme attraverso una rotaia a cuscino d’aria è necessario: a) Utilizzare un carrello di massa trascurabile b) Utilizzare un carrello trascinato per mezzo di masse note c) Che il piano della rotaia sia inclinato d) Che il compressore immetti aria nella rotaia”. Altro caso: la nota maison francese Van Cleef&Arpels diventa per ben due volte, in un quesito in cui sono due anche le domande, Van Clef&Arpels. Si sono persi la “e” per strada. Per la classe di concorso A001, George Seurat è diventato George Seruat.
Ma ci sono anche errori che potevano indurre a sbagliare. Un esempio: in uno dei quesiti si parla di “parallelogramma esagonale” che non esiste. A diventare famoso è stato ormai il quesito su Howard Gardner che ha persino scritto al ministero. Nessuna delle quattro risposte proposte era corretta e la conferma sarebbe arrivata dallo stesso Gardner, interpellato da alcuni candidati. Secondo il Corriere della Sera, Gardner avrebbe scritto una mail a viale Trastevere per chiedere la correzione. Altro caso: il ministero chiedeva di individuare – oltre al relativo autore, Laurence Sterne – il titolo dell’opera di cui questa frase sarebbe l’inizio: “I begin with writing the first sentence – and trusting to Almighty God for the second”. In realtà la frase non compare all’inizio di nessuna opera di Laurence Sterne, ma nel secondo capitolo dell’ottavo volume del romanzo a puntate The Life and Opinions of Tristram Shandy, gentleman.
“Alcuni errori sono stati compiuti – spiega Arcangeli a Ilfattoquotidiano.it – perché chi ha redatto questi test non aveva la più pallida idea di ciò che stava facendo. Siamo di fronte ad un’ingenuità tale che va oltre la fretta, la distrazione. Ci sono quesiti copiati di sana pianta da quizzari online. Tutto ciò ha messo in difficoltà i candidati che hanno trovato nelle domande o nelle risposte ambiguità irrisolvibili. È chiaro che il ministero ha l’intenzione di falcidiare il maggior numero possibile di candidati”. Il professore non si accontenta, tuttavia, della sua denuncia: “Ho cercato ovunque il decreto di nomina della commissione nazionale del concorso ma non l’ho trovato. Non sappiamo i nomi di chi ha redatto questo scempio e nemmeno sappiamo se sono stati retribuiti”.
Arcangeli ora è pronto a lanciare una petizione per chiedere le dimissioni del ministro Patrizio Bianchi e ha affidato all’avvocato Vincenzina Salvatore il compito di avere l’accesso agli atti per sapere i nomi della Commissione. Intanto nei giorni scorsi viale Trastevere con una nota ha ammesso gli errori: “Con riferimento agli appelli e alle notizie sui quesiti delle prove scritte dell’ultimo concorso ordinario per la scuola secondaria di primo e secondo grado, il Ministero dell’Istruzione fa sapere che tutte le segnalazioni pervenute sono controllate dalla Commissione nazionale del concorso e dai 131 gruppi di lavoro di disciplinaristi, dedicati alle singole classi di concorso. Nei casi in cui sono riscontrati errori, le domande vengono annullate e i punteggi dei candidati rivisti”.
In merito a chi ha redatto i test, invece, ilfattoquotidiano.it ha indagato e ha scoperto che sono i 279 componenti dei 131 gruppi citati sopra: il 53% viene dal mondo della scuola, il resto sono accademici oltre a una quota di dirigenti tecnici che hanno il ruolo di ispettori. I loro nomi non si sanno: “Non sono pubblicati – spiegano dagli uffici di Roma – per evitare pressioni in fase di preparazione delle domande”. Bianchi sarà comunque costretto a rispondere presto in Parlamento ad alcune interrogazioni parlamentari presentate da Mario Pittoni della Lega e da Fratelli d’Italia.