Se durante il Covid è aumentato il numero delle persone che hanno deciso di adottare un cucciolo, con l'arrivo delle vacanze e dei problemi legati alla loro gestione molti hanno deciso di abbandonarli. Solo nelle prime due settimane di luglio 2022 sono stati abbandonati circa 1000 cuccioli recuperati dall'Enpa
Durante la pandemia è aumentato il numero di italiani che ha deciso di accogliere un animale da compagnia. D’altra parte, con l’arrivo delle vacanze e dei problemi legati alla gestione dei cuccioli, sono tante le persone che hanno deciso di abbandonarli. Per citare alcuni numeri, nelle prime due settimane di luglio 2022 sono stati abbandonati circa 1000 cuccioli, tutti recuperati dall’Enpa (Ente nazionale protezione animali). Nel 2021, invece, la onlus ha trovato 21 cani al giorno, per un totale di 7.600 in un anno.
A lanciare l’allarme è la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (Fnovi) con la campagna “L’abbandono è un incubo. Oltre che un reato”. Ogni anno, vengono abbandonati migliaia di animali: “Spesso vengono scelti di slancio, senza la consapevolezza di cosa significhi prendersene cura. Una scarsa cultura del possesso responsabile sta causando la crescita costante dei casi di abbandono. Il problema è antico, ma negli ultimi due anni è cresciuto di pari passo all’aumento di persone che hanno scelto di adottarli” ha spiegato l’etologa, Manuela Michelazzi.
Durante la gestione della situazione di emergenza dovuta al Covid, i provvedimenti consentivano di effettuare un giro all’aria aperta con il proprio cucciolo, mentre milioni di italiani erano costretti a vivere in isolamento all’interno della propria abitazione. I dati parlano chiaro: secondo un’indagine condotta a maggio 2022 da Emg Different per Facile.it su un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 ai 74 anni per sesso, età, regione, classe d’ampiezza demografica dei comuni (1.000 rispondenti) nel periodo fra il 2020 ed il 2021 sono stati circa 3,4 milioni gli italiani che hanno adottato un cane, pari al 21,6% dei proprietari. Per molti è stato amore a prima vista.
Una volta “archiviate” le restrizioni decise per arginare la pandemia, oltre 117mila proprietari hanno cambiato idea e, nel migliore dei casi, hanno restituito l’animale al canile o lo hanno affidato ad un’altra famiglia. Inoltre il 28,3% di chi ha preso un cane negli ultimi due anni ha dichiarato di averlo fatto appositamente per alleggerire il lockdown e circa 196mila individui hanno ammesso di averlo preso solo per aggirare i limiti alla mobilità imposti dal governo in quel periodo. Così Fnovi ha proposto un cambio di prospettiva e lo scopo della sua campagna è “aiutare chi vuole adottare un animale verso una scelta più consapevole ed educare chi è già proprietario ad un rapporto più responsabile”.
Intanto il 2022 ha visto includere la tutela degli animali tra i principi costituzionali con la modifica dell’art. 9 della Costituzione e secondo alcuni può ad altre novità per il settore: “Dopo 30 anni sta partendo l’anagrafe nazionale degli animali di affezione in cui convoglieranno tutte le informazioni delle banche dati regionali” ha sottolineato Ugo Santucci, il direttore della Direzione generale della sanità animale del ministero della Salute. “L’anagrafe nazionale permetterà di superare i limiti di anagrafi regionali che non dialogano fra di loro, impedendo la possibilità di un rapido ritrovamento” ha precisato. Dopo il Regolamento europeo 429 del 2016 in materia di salute animale, il Parlamento sta approvando i decreti attuativi: “Grazie al microchip obbligatorio per cani e, d’ora in poi anche per gatti, si riuscirà a tracciare anche le strutture che ospitano animali. È il caso di pensioni, associazioni, canili e gattili, per poter mettere ordine in un mondo in cui ordine oggi non c’è. È una svolta epocale per la salute dell’animale e per la salute pubblica” ha dichiarato Carla Bernasconi, consigliere Fnovi.