“È successa una cosa che non doveva succedere, bene non va questa vicenda. Però le responsabilità non stanno da una parte sola. Serviva un atteggiamento diverso, un atteggiamento più amichevole e più consapevole. Insomma, non puoi dire: ‘Voi 5 Stelle siete indispensabili’. E poi gli metti le dita negli occhi”. Così, il deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, si pronuncia sulla crisi di governo in occasione della festa nazionale di Articolo Uno.
Intervistato da Luca Bottura, Bersani sottolinea che ci sono molte differenze tra la caduta del governo Conte Due a opera di Matteo Renzi e la crisi attuale: “Sono due cose che non c’entrano proprio niente. Quella di Renzi è stata una manovra di palazzo. Fece infatti la scissione dal Pd per avere le mani libere e per fare questa operazione, che non aveva nessun contenuto se non mandare a casa Conte. E credo che questa sia stata una roba piuttosto seria”.
Poi ricorre al suo celebre linguaggio figurato per difendere il leader del M5s: “Io passo per contiano perché non sopporto veramente questi doppi standard nei giudizi. Bisogna essere obiettivi. Ragazzi, ma Conte è uno che hanno trovato nel Tide (detersivo degli anni ‘60, che conteneva al suo interno sorprese per bambini, ndr). Il mio è un complimento – continua – Invito chiunque a fare ancora un due milioni di estrazioni e a vedere se trovi uno che va a Palazzo Chigi e non si impressiona neanche tanto. Guardate che è una roba complicata. E l’ho detto tante altre volte: mi spiace molto e mi dà fastidio quando Draghi parla varie volte di Pnrr in Parlamento e non cita mai Giuseppe Conte. Non va mica bene. Ma che roba è?”.
Tornando alla situazione politica attuale, Bersani osserva: “Draghi ha dato le dimissioni e giustamente Mattarella le ha respinte. Dai le dimissioni dopo 2 ore che hai preso la fiducia e poi dici che vuoi dimetterti perché non c’è più l’unità nazionale. Ma veramente questo governo non è nato come esecutivo di solidarietà nazionale. Quindi, si è creato un problema politico e non di profili istituzionali. Se Draghi si ritiene davvero legato a quella maggioranza, come ha sempre detto – prosegue – nella verifica parlamentare mi aspetto e spero che pronunci qualcosa di preciso e di impegnativo su alcuni dei temi che sono stati sollevati dai 5 Stelle, ma che sono noti a tutti. Qui ci vuole un intervento più secco sul tema sociale. Forse sono troppo ottimista, ma se Draghi viene in Parlamento con questa idea, potremo perfino ottenere due o tre cose nello scorcio finale di questa legislatura, in tema di lavoro e di energia”.
Il parlamentare aggiunge: “Non riesco a fare un pronostico su come andrà. Draghi tende a essere un po’ assertivo e vedendo le varie aree politiche, immagino che ci sia gente che avrà sempre impulsato Draghi per dire che dei 5 Stelle si possa fare a meno. Immagino anche che ci sia gente secondo cui questa è l’occasione per chiudere definitivamente l’ipotesi del campo progressista e per buttarsi in braccio a Renzi, a Di Maio o a Calenda. Io dico solo che questi qui (M5s, ndr), con tutti i loro casini, hanno portato un disagio sociale in Parlamento”.
E lancia un messaggio a due destinatari: “A quelli contenti del fatto che i 5 Stelle stanno andando giù, dico: ‘Trattenete l’orgasmo, per favore’. Non sai a chi andrà il voto della gente. Anzi, io lo so. Di tutta questa situazione gode la Meloni. Al M5s invece dico: se tu vuoi prendertela con l’establishment, attrezzati. Devi fare un partito leninista o giù di lì, altrimenti ti fanno un mazzo che non hai idea. Se hai una battaglia impegnativa, non puoi pensare di non formalizzare la funzione dirigente e di affidarti a un portavoce”.
Auspicio finale di Bersani sulla giornata di mercoledì: “Mi auguro che ci sia comunque una ricomposizione e che Draghi venga in Parlamento con un atteggiamento aperto, perché così mette i 5 Stelle nelle condizioni di star dentro. Alcuni dei temi sollevati dai 5 Stelle sono urgentissimi e anche dirimenti. Bisogna che facciamo qualcosa di più secco. E ci vuol rispetto, anche per chi dice una cazzata. Perché altrimenti scatta un meccanismo per cui uno dice: ‘Sapete che c’è? Andate avanti voi, io mi sono rotto’. E questo è lo stesso stato d’animo che c’è in giro. Bisogna anche rimotivare l’idea di arrivare alla fine della legislatura”.