Il giorno dopo le dimissioni (respinte) di Mario Draghi, la prima coalizione a dare un segnale è stata quella di centrodestra. Anzi, come ci hanno tenuto loro stessi a specificare, il centrodestra “di governo”. Lega e Forza Italia infatti, hanno diffuso una nota nel primo pomeriggio con la quale prendono le distanze dai 5 stelle “irresponsabili” e si pongono come le forze “responsabili” che ascolteranno il discorso del premier in Aula. Il passaggio è fondamentale: da giorni il presidente del Consiglio ripete che non c’è governo senza il M5s, ma i numeri dimostrano che la fiducia balla (in Senato soprattutto) se a mancare è l’appoggio di Lega e 5 stelle insieme. Ecco perché, il comportamento del Carroccio in quest’ottica appare fondamentale. La situazione è molto delicata perché, soprattutto, non è chiaro quali saranno le prossime mosse dell’ex presidente della Bce. E da quelle seguiranno reazioni e contro-strategie. Più che “supplementari” “mi sembra una partita molto complicata da sbloccare” anche vista l’imminente “scadenza elettorale”. Su una cosa sono tutti d’accordo: il quadro è difficile, perché fortemente intrecciato. Lo ha detto in serata il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, in videocollegamento alla Festa Uil: “Mi sembra una partita molto complicata da sbloccare. Quel richiamo al senso di responsabilità mi sembra che qualcuno l’abbia ben capito. La Lega l’ha dimostrato in questo anno e mezzo”.
La nota congiunta – Tra gli alleati del centrodestra il clima è tutt’altro che sereno e il voto, al di là di quello che dicono pubblicamente, resta l’opzione meno favorele per tutti tranne Fratelli d’Italia. Ecco che allora, sia Salvini che Berlusconi, nonostante le non poche tensioni del passato anche recente, sono convenuti sull’importanza di scegliere una linea unica. E di farlo in fretta. “Lega e Forza Italia“, è l’esordio della nota congiunta, “prendono atto della grave crisi politica innescata in modo irresponsabile dai 5 stelle che, come ha sottolineato il presidente Mario Draghi, ‘ha fatto venir meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo’. Dopo quello che è successo, il centrodestra di governo vuole chiarezza e prende atto che non è più possibile contare sul Movimento 5 stelle in questa fase così drammatica“. Per questo, continua la nota, “ascolteremo con rispetto e attenzione le considerazioni del presidente Mario Draghi, che ha reagito con comprensibile fermezza di fronte a irresponsabilità, ritardi e voti contrari. Il centrodestra di governo continuerà a difendere gli interessi degli italiani con serietà e coerenza, non avendo certamente timore del giudizio degli italiani”.
I problemi in casa Lega – Che Salvini abbia qualche problema dentro il partito è ormai noto a tutti. Tant’è che, due giorni fa e appena prima della crisi, mentre minacciava di uscire dal governo nel caso in cui il M5s non avesse votato il decreto Aiuti, a contraddirlo pubblicamente erano stati i due governatori Luca Zaia e Alberto Fontana. E non è di certo un caso: il leader del Carroccio, lo confermano le indiscrezioni e non solo, guida un partito spaccato in più anime e che vede contrapposti i governisti con chi invece vorrebbe tornare al voto in fretta. In questa fase però, Salvini deve assolutamente riuscire a ricompattare i gruppi. Anche per questo, stamattina, ha incontrato i vicesegretari, tra cui il ministro Giancarlo Giorgetti, i capigruppo, il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli e poi ha fatto un videocollegamento con i governatori Massimiliano Fedriga e Luca Zaia. Non a caso, proprio oggi, il presidente del Veneto ha definito Draghi “tra le persone più influenti a livello internazionale”.
Meloni: “La crisi non rientrerà” – La leader di Fratelli d’Italia intanto osserva gli alleati e si prepara alle urne. Intervistata dal Corriere.it ha dichiarato: “Dubito che la crisi rientrerà. Mario Draghi capisce che da qui alla fine della legislatura le cose possono solo peggiorare, conosce bene l’attuale condizione economica dell’Italia (anche grazie all’azione del suo governo) e penso possa preferire passare la mano adesso invece che in autunno, quando la realtà striderebbe con il racconto di Draghi salvatore”. E ancora: “Non escludo si possa convincere Draghi a restare ma non mi pare ci siano molti margini, considererei scandaloso mettere insieme il quarto governo calato dall’alto, sarebbe una scelta di gravissima responsabilità”. E poi, rivolgendosi proprio a Forza Italia e Lega ha aggiunto: “Trovo normale che due partiti insieme al governo”, ha continuato, “abbiano lavorato per saldarsi contro una sinistra che pretendeva di usare voti del centrodestra per fare le cose della sinistra, come la coltivazione della cannabis o lo ius Schiolae. Credo che sia normale che parlino di più tra di loro che con noi che siamo all’opposizione, dovevano anzi farlo di più per portare a casa cose di centrodestra”.