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Ivana Trump morta, parla l’amica Simona Ventura: “Non ha retto al dolore per Rossano Rubicondi. Il loro amore vero e importante”

È davvero dispiaciuta la conduttrice mentre parla della morte di Ivana Trump, che aveva conosciuto nel 2008 a Miami attraverso Rossano Rubicondi: con lei aveva intrecciato un rapporto che, nonostante la distanza, ha coltivato in questi anni

di Francesco Canino

“Mi dispiace molto, sono davvero addolorata perché non mi aspettavo che Ivana se ne andasse via così, all’improvviso“. È davvero dispiaciuta Simona Ventura mentre parla della morte di Ivana Trump, che aveva conosciuto nel 2008 a Miami attraverso Rossano Rubicondi: con lei aveva intrecciato un rapporto che, nonostante la distanza, ha coltivato in questi anni senza troppi clamori. “L’ho sentita anche pochi mesi fa, dopo la morte di Rossano: penso che per lei sia stato un dolore troppo grosso da superare“, rivela la conduttrice a Fq Magazine.

Simona, quando vi siete conosciute lei e Ivana Trump?
Il nostro rapporto è nato grazie a Rossano Rubicondi. Nel 2008 andai a Miami a girare La fidanzata di papà, con Massimo Boldi. Lì ho conosciuto tutta la comunità italiana che viveva in città, persone straordinarie con cui sono ancora oggi in contatto: ci incontravamo al Casa tua, il ristorante di Miky Grendene, e lì c’era spesso anche Rossano, che si era appena sposato con Ivana.
Si è sempre parlato molto del loro amore complicato: lei che idea si è fatta in questi anni?
Il loro era un rapporto particolare, un amore a tratti molto tempestoso ma li ha sempre uniti un grande sentimento. Si è visto anche quando Rossano si è ammalato: Ivana non ha mai smesso di stargli accanto.
Che persona era Ivana Trump?
Era una donna combattiva, sui generis, molto grintosa. Ricordo che più di vent’anni fa aveva aperto un canale tv dove vendeva suoi prodotti, dai profumi alle creme di bellezza: aveva uno spiccato senso degli affari, era self made woman che si è costruita da sola. La sua vita da fuori sembrava dorata ma ha dovuto superare tanti grandi dolori. Penso al lutto per la morte di Roffredo Gaetani Locatelli, uno dei suoi grandi amori, nel 2005.
Tornando a Rubicondi, sempre nel 2008 lei lo volle come naufrago all’Isola dei Famosi.
Lui accettò e fu un gesto di provocazione e ribellione, voleva liberarsi di un mondo che lo imbrigliava: viveva la vicinanza alla famiglia Trump come prigione dorata. ‘Voglio costruirmi qualcosa di mio e non ritrovarmi senza nulla il giorno in cui Ivana mi metterà le valigie fuori dalla porta’, mi disse scherzando ma non troppo.
E la Trump come reagì?
Inizialmente fu spiazzata, poi lo supportò perché lo amava moltissimo. Ivana mi chiamava tutti i giorni: all’inizio, quando compariva il numero della sua storica assistente, Doroty, io iniziavo a tremare. Poi tra di noi scattò la complicità.
Qualche anno dopo la convinse persino a fare la guest star all’Isola.
Quando Rossano faceva l’inviato, la convinsi a volare in Nicaragua. Fu un colpaccio mediatico. Da quel momento siamo sempre rimaste in contatto.
L’ha sentita anche dopo la morte di Rossano Rubicondi, avvenuta lo scorso ottobre?
Sì, ed era devastata dal dolore. Mi raccontò di essergli stata vicino fino all’ultimo ma non c’era stato molto da fare perché il tumore alla pelle fu devastante. Al di là dei loro litigi e degli allontanamenti, il loro è stato un amore vero e importante. Ivana ha superato molte prove difficili nella vita ma credo non abbia retto ad un dolore così grande come la morte di Rossano.

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