Il palazzo era stato ceduto, tra le polemiche, dalla casa editrice al fondo Usa nel 2013. Viene messa così la parola fine alla vicenda
La lunga e complessa vicenda della sede del Corriere della Sera a Milano sembra finita. La Rcs di Urbano Cairo ha ricomprato dal fondo Blackstone l’immobile di via Solferino 28, che ospita tra l’altro la redazione. Il palazzo era stato ceduto, tra le polemiche, dalla casa editrice al fondo Usa nel 2013. Viene messa così la parola fine alla vicenda. Da quanto apprende l’Ansa l’accordo raggiunto prevede un esborso per Rcs di circa 70 milioni di euro: 60 milioni per l’acquisto di via Solferino e 10 milioni a Blackstone a titolo di compensazione delle spese legali.
Un anno fa dopo l’esito negativo del lodo arbitrale milanese sulla compravendita dell’immobile di via Solferino, Blackstone aveva chiesto al tribunale di New York di unificare le due cause contro Rcs e Cairo e formalizza la richiesta di un maxi risarcimento: la pretesa di Blackstone, quantificata dagli avvocati dello studio Kirkland&Ellis, ammontava infatti a 600 milioni di dollari, pari a oltre 505 milioni di euro. In dettaglio, la società americana aveva chiesto 300 milioni di dollari per la mancata cessione dell’immobile di via Solferino ad Allianz, in precedenza ceduto da Rcs a Blackstone, ed altri 300 milioni di indennizzo.
Nel novembre del 2013 nonostante le proteste e i dubbi sollevati la Rcs Mediagroup avvea siglato i contratti di vendita per 120 milioni di euro. Il contenzioso nel corso del tempo aveva portato anche a un’inchiesta penale. La Procura di Milano aveva aperto un’inchiesta per usura. L’inchiesta è partita dall’esposto di un socio, possessore di un piccolo pacchetto azionario, poi gli investigatori si sono mossi autonomamente.
Non ci saranno strascichi alla vicenda di via Solferino. “Consideriamo la questione ora chiusa” dichiara un portavoce di Blackstone. “A seguito di una serie di decisioni di arbitri e tribunali, che hanno confermato inequivocabilmente che Blackstone ha agito in buona fede e non ha fatto nulla di sbagliato, Rcs ha ora pubblicamente riconosciuto queste decisioni, fornito un risarcimento finanziario e si è scusata” precisa il portavoce. Dopo la sospensione in asta di volatilità, Rcs MediaGroup rientra in Borsa agli scambi normali in crescita del 18% a 0,72 euro.