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Rilevato un segnale radio misterioso a miliardi di anni luce dalla Terra, lo emette un oggetto sconosciuto: “Si ripete simile a un battito cardiaco”

Il segnale misterioso è stato classificato come un FRB, o lampo radio veloce, un’esplosione di onde radio di origine sconosciuta che generalmente si verifica per pochi millisecondi e rilascia enormi quantità di energia. Il fenomeno descritto in questo studio, invece, si è prolungato per circa tre secondi, mille volte più duraturo rispetto ai FRB noti

di 30science per Il Fatto

A miliardi di anni luce dal nostro pianeta, un oggetto misterioso sta emettendo segnali radio con una frequenza periodica. Descritto sulla rivista Nature, questo fenomeno è stato studiato dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology, della McGill University, e del Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment (CHIME), un radiotelescopio interferometrico che si trova presso il Dominion Radio Astrophysical Observatory, in Canada.

Il segnale misterioso è stato classificato come un FRB, o lampo radio veloce, un’esplosione di onde radio di origine sconosciuta che generalmente si verifica per pochi millisecondi e rilascia enormi quantità di energia. Il fenomeno descritto in questo studio, invece, si è prolungato per circa tre secondi, mille volte più duraturo rispetto ai FRB noti. In aggiunta, il segnale si è ripetuto con una curiosa e insolita regolarità. Il gruppo di ricerca, guidato da Daniele Michilli, ha denominato il segnale FRB 20191221A, che è stato osservato per la prima volta il 21 dicembre 2019. I dati mostrano però che si tratta di un fenomeno reiterato, che si è verificato seguendo uno schema regolare, durante una finestra di quattro giorni, nei quali le esplosioni venivano emesse in modo casuale e ripetuto. Il ciclo di frequenza è stato calcolato di 16 giorni, il che suggerisce un pattern di attività, anche se i singoli lampi avvenivano in intervalli casuali. All’interno della finestra di tempo associata all’esplosione, gli astronomi hanno identificato poi uno schema periodico chiaro, che si ripeteva ogni 0,2 secondi, in modo simile a quanto avviene con il battito cardiaco.

La scienza non è ancora in grado di definire da cosa dipendano gli FRB, ma è stato ipotizzato che possano derivare dall’esplosione di stelle di neutroni, ovvero nuclei di stelle giganti collassati, estremamente densi e in rapida rotazione. Il primo FRB è stato identificato nel 2007 in un archivio di dati raccolti dall’osservatorio di Parkes, e risaliva al 24 luglio 2001. Nel corso delle osservazioni successive, sono stati individuati diversi fenomeni classificati come lampi radio veloci, la maggior parte dei quali costituisce un evento singolo, che raramente si ripete. Affascinanti e ancora privi di spiegazione, questi impulsi radio raggiungono la Terra anche da miliardi di anni luce di distanza. Nel 2015 un gruppo di ricerca ha scoperto che un gruppo di impulsi radio di origine terrestre captati nel 2010 si erano manifestati a causa dell’apertura di un forno a microonde situato in prossimità del telescopio. L’origine di questi fenomeni, però, è ancora un mistero privo di spiegazione scientifica riconosciuta. Per quanto riguarda FRB 20191221A, gli studiosi ritengono che si tratti del segnale emesso da una pulsar o una magnetar, due sottocategorie di stelle di neutroni.

Non ci sono molti elementi noti che possono generare questo tipo di segnale – sostiene Daniele Michilli, del MIT – l’alternativa più plausibile resta una pulsar o una magnetar che, ruotando, produce un’emissione di raggi simile a un faro. Speriamo di rilevare ulteriori impulsi provenienti da questa fonte in modo da approfondire la nostra conoscenza di questo fenomeno così particolare, di cui non siamo ancora in grado di delineare i contorni. I radiotelescopi di prossima generazione potrebbero aiutarci a svelare alcuni dei misteri dell’Universo che ci sono ancora ignoti”.

Foto per gentile concessione di CHIME, con sfondo a cura di MIT News

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