Il testo chiede di "prevedere che per i consiglieri capitolini si possa equamente commisurare una indennità di funzione al 45% dell’indennità del Sindaco". Dal Campidoglio spiegano che si tratta di un'adeguamento a un decreto legislativo del 2010. In questa maniera - previo un successivo decreto del ministero dell'Interno - lo stipendio lieviterà fino a 3.200 netti. Basta garantire il 60% di presenze
Tutti d’accordo e pronti a votare in aula Giulio Cesare la delibera che permetterà di raddoppiarsi lo stipendio. Appuntamento all’inizio della prossima settimana, forse martedì, per auto-moltiplicarsi l’indennità che passerà da massimo 1.800 euro a circa 3.500. Stop solo per gli assenteisti. È quanto prevede una proposta di delibera, discussa in mattinata, sulla quale i consiglieri comunali di Roma sono sostanzialmente tutti d’accordo.
Il testo chiede di “prevedere che per i consiglieri capitolini si possa equamente commisurare una indennità di funzione al 45% dell’indennità del Sindaco che sarà a carico di Roma Capitale”. Dal Campidoglio spiegano che si tratta di un’adeguamento a un decreto legislativo del 2010, approvato quando ci fu la prima legge su Roma Capitale varata dal governo Berlusconi quando il sindaco della città era Gianni Alemanno. In questa maniera – previo un successivo decreto del ministero dell’Interno – lo stipendio lieviterà fino a 3.200 netti.
L’unica condizione per percepire l’indennità piena sarà quella di garantire “un numero di presenze mensile minimo pari a venti, tra sedute di Assemblea Capitolina e Commissioni Consiliari” e “non meno del 60% delle sedute dell’Assemblea Capitolina”. I soldi? Direttamente dal bilancio dell’amministrazione. Così i 48 consiglieri, i cui stipendi erano già stati adeguati negli scorsi mesi, arriveranno a percepire circa 5.175 euro lordi al mese nell’anno in corso e fino a 6.120 euro lordi l’anno prossimo.