Il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman ha affermato che quanto accaduto al giornalista del Washington Post, Jamal Khashoggi è stato “deplorevole”, durante il suo incontro con il presidente statunitense Joe Biden he si è tenuto ieri nella città portuale di Gedda, in occasione del vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo tra Emirati, Oman, Qatar, Bahrain, Kuwait e Arabia Saudita più Egitto, Giordania e Iraq . Secondo quanto riferito da funzionari presenti all’incontro, sarebbe stato proprio Biden ad aver sollevato la questione dell’omicidio del giornalista saudita avvenuto nel Consolato saudita di Istanbul nel 2018 e che, secondo quanto affermato dai funzionari della Cia, proprio Bin Salman sarebbe stato il mandante. La replica di Salman è stata secca: “Anche gli Stati Uniti sbagliano su diritti umani”. A riferire queste dinamiche è stata l’emittente Al Arabiya, citando un alto funzionario saudita che era presente all’incontro. Durante il meeting durato diverse ore, il principe ereditario ha affermato che incidenti come quello che ha portato alla morte di Khashoggi possono verificarsi in qualsiasi modo, aggiungendo che nello stesso anno altri giornalisti sono stati uccisi in altri luoghi. Il riferimento all’uccisione della giornalista di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, è evidente. Bin Salman è diretto e chiede a Biden “cosa abbiano fatto gli Stati Uniti e gli altri Paesi” per fare luce sulla morte della reporter, freddata durante gli scontri avvenuti in un campo profughi di Jenin,in Cisgiordania, lo scorso 11 maggio tra rifugiati palestinesi e pattuglie dell’ esercito israeliano, quest’ultime accusate di aver colpito alle spalle la giornalista impegnata a documentare i disordini. Una domanda scomoda se si considera che questo tour in Medio Oriente e soprattutto, la tappa in Arabia Saudita, ha anche lo scopo di promuovere gli Accordi di Abramo, ovvero il piano volto a normalizzare i rapporti tra Israele e i Paesi del mondo arabo e musulmano.

Le dichiarazioni al vetriolo, vengono rilasciate nell’ambito del viaggio di Joe Biden in Medio Oriente. Un tour complicato che ha toccato tre tappe fondamentali: Israele, Palestina e Arabia Saudita. Ancora prima di partire, quasi a voler stroncare sul nascere le polemiche che si sarebbero sicuramente sollevate contro questa scelta, il presidente statunitense ha scritto un lungo editoriale pubblicato proprio sul Washington Post, intitolato eloquentemente “Perchè vado in Arabia Saudita”. Gli obiettivi che Biden intende perseguire con questo viaggio di Stato sono diversi. Prima di tutto, ottenere l’assicurazione proprio da parte dell’Arabia Saudita della disponibilità di aumentare la produzione petrolifera, alla luce della grave crisi del settore che ha investito il mondo a seguito della crisi in Ucraina. Obiettivo, questo che il presidente americano sembra aver raggiunto. E poi si guarda all’influenza di Russia e Cina in quella parte di mondo. Una presenza minacciosa che Biden intende indebolire.

Nonostante il tentativo di giustificare la scelta scomoda di incontrare il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, rivendicando un’esigenza impellente di real politik vista la situazione difficile in cui il mondo versa, le reazioni non sono mancate. La fidanzata di Jamal Khassoggi ha duramente criticato la scelta del presidente Biden, twittando quello che secondo lei avrebbe pensato il suo fidanzato: “è questo il conto che avevi promesso di far pagare al mio assassino?, e condividendo la foto del gelido pugno che Biden ha porto a Mohammed bin Salman in segno di saluto, in netto contrasto con la calorosa stretta di mano che ha riservato, invece, al padre, il re Salman.

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