Il governo dopo la crisi non avrà peso: sarà un esecutivo estivo controllato dal bagnino Draghi
di Andrea Taffi
Dopo tanto tuonar forse pioverà. Poggia leggera comunque, niente di più. Giuseppe Conte e il suo Movimento 5 stelle fanno lo strappo (strappetto per la verità) e Mario Draghi presenta le sue dimissioni, ben sapendo (credo io) che Mattarella lo richiamerà (come è stato) alla doverosa e opportuna verifica in aula. Adesso il Movimento 5 stelle post Luigi Di Maio è chiamato all’atto di forza e di chiarezza: sfiduciare ufficialmente Draghi oppure concedergli una fiducia di carta velina per evitare crisi estive, sempre fastidiose. Vedremo cosa succederà: siamo nelle mani dell’ex avvocato degli italiani.
Ad ogni buon conto quel che verrà fuori da questa crisi da prima Repubblica sarà (io penso) un classico governo balneare. Che lo guidi Draghi o qualche altro, sarà sempre un governo senza peso, in equilibrio precario, un governo che non potrà decidere niente perché ad ogni piè sospinto rischia lo scivolone.
Una sorta di unità nazionale del non fare, con buona pace delle cose da fare; una unità nazionale che servirà solo per far vedere, sotto il sole cocente di questa estate torrida, che i nostri cari politici ci tengono alla nazione (eccome), al Paese (ci mancherebbe) e che, insomma, non ha senso litigare e rovinarsi le prossime vacanze, costringendoci (per di più) a lunghe maratone televisive. Ecco allora che (lo dico con tutto rispetto) Draghi da salvatore della patria, da imprescindibile conduttore, diventa un semplice bagnino, che in tenuta rossa, dall’alto del suo seggiolone, controlla sicuro e tranquillo il bagnetto di Letta, Salvini e Di Maio. Sì certo, c’è la Meloni che schizza e fa gli scherzi, ma non è cattiva dai.
E poi ci sono gli intellettuali, eh sì, gli opinionisti all season che sdraiati sui lettini o seduti nelle sdraio commentano sonnecchiosi e da lontano, trovando ogni (ma proprio ogni) argomentazione per cercare di dimostrare agli italiani che se anche vincesse la destra alle prossime elezioni un nuovo governo non si farà, no: perché il Pd è forte, perché la destra è divisa, perché l’Europa accetta tutti (gli Orban, gli Erdogan), ma la Meloni proprio no, non la regge.
Insomma, tutti al mare. Ci penseremo a settembre coi primi freschi. Oppure no: Draghi rinuncia a fare il bagnino: o ammiraglio o niente. O in navigazione verso le rotte prestabilite o niente guida. Ecco, Draghi dimostra di essere quello che ci avevano detto essere, e manda tutti al diavolo: politici di carta, governo di carta, propositi di (e sulla carta) e impone la sua autorità. Ma fermi, non precipitiamo le cose: sarebbe davvero una buona cosa? Un cosa fatta nel rispetto dell’unità nazionale? E poi, che fretta c’è? Dai, forse è meglio salire davvero sul seggiolone del bagnino e guardare il mare, tanto le elezioni prima o poi dovranno pur esserci.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
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La Redazione
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Le parole di Meloni sull’Ucraina sono state nette e chiare in un contesto molto difficile. Le va riconosciuto". Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, da Odessa.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Amiamo le nostre nazioni. Vogliamo confini sicuri. Preserviamo aziende e cittadini dalla follia della sinistra verde. Difendiamo la famiglia e la vita. Lottiamo contro il wokeismo. Proteggiamo il nostro sacro diritto alla fede e alla libertà di parola. E siamo dalla parte del buon senso. Quindi, in definitiva, la nostra lotta è dura. Ma la scelta è semplice. Ci arrenderemo al declino o combatteremo per invertirlo?". Lo ha detto Giorgia Meloni al Cpac.
"Lasceremo che la nostra civiltà svanisca? O ci alzeremo e la difenderemo? Lasceremo ai nostri figli un mondo più debole o più forte? Vorremo che le nuove generazioni si vergognino delle loro radici? O recupereremo la consapevolezza e l'orgoglio di chi siamo e glielo insegneremo? Ho fatto la mia scelta molto tempo fa e combatto ogni giorno per onorarla. E so che non sono solo in questa battaglia, che siete tutti al mio fianco, che siamo tutti uniti. E credetemi, questo fa tutta la differenza", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".
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I post scritti dai lettori
Politica - 16 Luglio 2022
Il governo dopo la crisi non avrà peso: sarà un esecutivo estivo controllato dal bagnino Draghi
di Andrea Taffi
Dopo tanto tuonar forse pioverà. Poggia leggera comunque, niente di più. Giuseppe Conte e il suo Movimento 5 stelle fanno lo strappo (strappetto per la verità) e Mario Draghi presenta le sue dimissioni, ben sapendo (credo io) che Mattarella lo richiamerà (come è stato) alla doverosa e opportuna verifica in aula. Adesso il Movimento 5 stelle post Luigi Di Maio è chiamato all’atto di forza e di chiarezza: sfiduciare ufficialmente Draghi oppure concedergli una fiducia di carta velina per evitare crisi estive, sempre fastidiose. Vedremo cosa succederà: siamo nelle mani dell’ex avvocato degli italiani.
Ad ogni buon conto quel che verrà fuori da questa crisi da prima Repubblica sarà (io penso) un classico governo balneare. Che lo guidi Draghi o qualche altro, sarà sempre un governo senza peso, in equilibrio precario, un governo che non potrà decidere niente perché ad ogni piè sospinto rischia lo scivolone.
Una sorta di unità nazionale del non fare, con buona pace delle cose da fare; una unità nazionale che servirà solo per far vedere, sotto il sole cocente di questa estate torrida, che i nostri cari politici ci tengono alla nazione (eccome), al Paese (ci mancherebbe) e che, insomma, non ha senso litigare e rovinarsi le prossime vacanze, costringendoci (per di più) a lunghe maratone televisive. Ecco allora che (lo dico con tutto rispetto) Draghi da salvatore della patria, da imprescindibile conduttore, diventa un semplice bagnino, che in tenuta rossa, dall’alto del suo seggiolone, controlla sicuro e tranquillo il bagnetto di Letta, Salvini e Di Maio. Sì certo, c’è la Meloni che schizza e fa gli scherzi, ma non è cattiva dai.
E poi ci sono gli intellettuali, eh sì, gli opinionisti all season che sdraiati sui lettini o seduti nelle sdraio commentano sonnecchiosi e da lontano, trovando ogni (ma proprio ogni) argomentazione per cercare di dimostrare agli italiani che se anche vincesse la destra alle prossime elezioni un nuovo governo non si farà, no: perché il Pd è forte, perché la destra è divisa, perché l’Europa accetta tutti (gli Orban, gli Erdogan), ma la Meloni proprio no, non la regge.
Insomma, tutti al mare. Ci penseremo a settembre coi primi freschi. Oppure no: Draghi rinuncia a fare il bagnino: o ammiraglio o niente. O in navigazione verso le rotte prestabilite o niente guida. Ecco, Draghi dimostra di essere quello che ci avevano detto essere, e manda tutti al diavolo: politici di carta, governo di carta, propositi di (e sulla carta) e impone la sua autorità. Ma fermi, non precipitiamo le cose: sarebbe davvero una buona cosa? Un cosa fatta nel rispetto dell’unità nazionale? E poi, che fretta c’è? Dai, forse è meglio salire davvero sul seggiolone del bagnino e guardare il mare, tanto le elezioni prima o poi dovranno pur esserci.
Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!
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Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Le parole di Meloni sull’Ucraina sono state nette e chiare in un contesto molto difficile. Le va riconosciuto". Così il segretario di Azione, Carlo Calenda, da Odessa.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Amiamo le nostre nazioni. Vogliamo confini sicuri. Preserviamo aziende e cittadini dalla follia della sinistra verde. Difendiamo la famiglia e la vita. Lottiamo contro il wokeismo. Proteggiamo il nostro sacro diritto alla fede e alla libertà di parola. E siamo dalla parte del buon senso. Quindi, in definitiva, la nostra lotta è dura. Ma la scelta è semplice. Ci arrenderemo al declino o combatteremo per invertirlo?". Lo ha detto Giorgia Meloni al Cpac.
"Lasceremo che la nostra civiltà svanisca? O ci alzeremo e la difenderemo? Lasceremo ai nostri figli un mondo più debole o più forte? Vorremo che le nuove generazioni si vergognino delle loro radici? O recupereremo la consapevolezza e l'orgoglio di chi siamo e glielo insegneremo? Ho fatto la mia scelta molto tempo fa e combatto ogni giorno per onorarla. E so che non sono solo in questa battaglia, che siete tutti al mio fianco, che siamo tutti uniti. E credetemi, questo fa tutta la differenza", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Quando la libertà è a rischio, l'unica cosa che puoi fare è metterla nelle mani più sagge. Ecco perché i conservatori continuano a crescere e stanno diventando sempre più influenti nella politica europea. Ed ecco perché la sinistra è nervosa. E con la vittoria di Trump, la loro irritazione si è trasformata in isteria". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
"Non solo perché i conservatori stanno vincendo, ma perché ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni '90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie".
"Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue come le considera l'ultimo. Votano per noi perché difendiamo la libertà", ha ribadito.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia. Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l'Occidente non può esistere senza l'America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Il Cpac ha capito prima di molti altri che la battaglia politica e culturale per i valori conservatori non è solo una battaglia americana, è una battaglia occidentale. Perché, amici miei, credo ancora nell'Occidente non solo come spazio geografico, ma come civiltà. Una civiltà nata dalla fusione di filosofia greca, diritto romano e valori cristiani. Una civiltà costruita e difesa nei secoli attraverso il genio, l'energia e i sacrifici di molti". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni alla conferenza dei conservatori a Washington.
"La mia domanda per voi è: questa civiltà può ancora difendere i principi e i valori che la definiscono? Può ancora essere orgogliosa di sé stessa e consapevole del suo ruolo? Penso di sì. Quindi dobbiamo dirlo forte e chiaro a coloro che attaccano l'Occidente dall'esterno e a coloro che lo sabotano dall'interno con il virus della cultura della cancellazione e dell'ideologia woke. Dobbiamo dire loro che non ci vergogneremo mai di chi siamo", ha scandito.
"Affermiamo la nostra identità. Affermiamo la nostra identità e lavoriamo per rafforzarla. Perché senza un'identità radicata, non possiamo essere di nuovo grandi", ha concluso la Meloni.
(Adnkronos) - "Il nostro governo - ha detto Meloni - sta lavorando instancabilmente per ripristinare il legittimo posto dell'Italia sulla scena internazionale. Stiamo riformando, modernizzando e rivendicando il nostro ruolo di leader globale".
"Puntiamo a costruire un'Italia che stupisca ancora una volta il mondo. Lasciate che ve lo dica, lo stiamo dimostrando. La macchina della propaganda mainstream prevedeva che un governo conservatore avrebbe isolato l'Italia, cancellandola dalla mappa del mondo, allontanando gli investitori e sopprimendo le libertà fondamentali. Si sbagliavano", ha rivendicato ancora la premier.
"La loro narrazione era falsa. La realtà è che l'Italia sta prosperando. L'occupazione è a livelli record, la nostra economia sta crescendo, la nostra politica fiscale è tornata in carreggiata e il flusso di immigrazione illegale è diminuito del 60% nell'ultimo anno. E, cosa più importante, stiamo espandendo la libertà in ogni aspetto della vita degli italiani", ha concluso.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - L'Italia è "una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti. E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell'America". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac a Washington. "Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani".