Cultura

La soprano Angel Blue dà forfait all’Arena di Verona: “Aida truccata di nero, il blackface è offensivo e razzista”. La Fondazione si difende

La cantante ha annunciato la sua decisione con un post su Instagram. Immediata la risposta dall'Italia: "La produzione non è recente, caratteristiche ben note ad Angel Blue quando si è impegnata consapevolmente a cantare all'Arena"

Angel Blue, soprano californiano, tra le voci più prestigiose del panorama internazionale della lirica, dice no all’Arena di Verona rea di aver usato il blackface, cioè il volto “annerito” con il trucco, in una rappresentazione teatrale. Una pratica che, ha specificato la cantante in un post sui social, “è offensiva, umiliante e apertamente razzista“.

“Sono giunta alla sfortunata conclusione che quest’estate non canterò La Traviata all’Arena di Verona come previsto – ha scritto la soprano sui social – Come molti di voi sapranno, l’Arena di Verona ha recentemente deciso di utilizzare il trucco blackface in una recente produzione di Aida. Vorrei essere perfettamente chiara: l’uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o altro, è una pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna”. Sottolineando che non vedeva “l’ora di fare il mio debutto all’Arena di Verona, cantando una delle mie opere preferite”, Angel Blue ha detto che “in coscienza” non può associarsi “a un’istituzione che continua questa pratica”.

A suscitare la reazione indignata di Angel Blue, che doveva essere a Verona, nel ruolo di Violetta, il 22 e il 30 luglio, è stata la replica dell’Aida dello scorso 8 luglio quando la star Anna Netrebko ha cantato sul palcoscenico veneto colorandosi il volto di nero per interpretare la regina etiope, fatta schiava dagli egiziani. Già in una precedente rappresentazione, nella prima del 18 giugno, così come previsto dall’allestimento firmato da Franco Zeffirelli, Aida, interpretata questa volta dalla soprano Liudmyla Monastyrska, era comparsa sul palco con il volto dipinto di nero.

Puntuale è arrivata la replica della Fondazione Arena che, come riporta Ansa, ha spiegato che la produzione zeffirelliana di Aida “non è recente”, e che l’accordo con Angel Blue, e l’agenzia che la rappresenta, “risale a quasi un anno fa. La prima di Aida ha avuto luogo il 18 giugno e quindi le caratteristiche di questa produzione erano ben note quando Angel Blue si è impegnata consapevolmente a cantare all’Arena”. Sul tema blackface la nota della Fondazione prosegue: “Non abbiamo alcun motivo, né alcuna volontà di offendere e disturbare la sensibilità di alcuno”. E ancora, riporta Repubblica, la Fondazione sottolinea: “Raggiungiamo con vive emozioni persone provenienti da diversi Paesi, da contesti religiosi differenti, ma per noi tutte le persone sono uguali. Crediamo nel dialogo, nello sforzo di comprendere il punto di vista altrui, nel rispetto degli impegni artistici presi”. L’auspicio dell’Arena è che la soprano possa cambiare idea: “Noi e il pubblico areniano ti aspettiamo fiduciosi, sarà l’occasione di dialogare in modo costruttivo e concreto partendo proprio dalle tue riflessioni”.

Non è la prima volta che l’Arena di Verona finisce al centro di una polemica per la pratica del blackface: il caso era già stato sollevato nella stagione lirica del 2019 quando la soprano Tamara Wilson aveva protestato sempre contro l’opera di Giuseppe Verde, annunciando che non si sarebbe fatta truccare per interpretare il ruolo di Aida.

Foto Instagram/angeljoyblue