Netflix gli ha dedicato un'intera serie tv. E' stato scovato da un segugio addestrato dall'esercito messicano in un terreno incolto nello stato di Sinaloa. Aveva una taglia sulla testa da 20 milioni di dollari, un record per un trafficante di droga. Ora gli Stati Uniti chiedono l'estradizione
Netflix gli ha dedicato un’ intera serie tv : “Narcos Messico”. Rafael Caro Quintero, 69 anni, è salito alla ribalta come fondatore del cartello di Guadalajara, una delle organizzazioni di narcotrafficanti più potenti e temute dell’America Latina negli anni ’80. Il re del narcotraffico messicano è stato scovato da Max, un segugio femmina addestrato dalla marina messicana, mentre si trovava in un terreno incolto a San Simon, nello stato di Sinaloa. Secondo un funzionario messicano sentito da Al Jazeera, l’arresto eccellente sarebbe arrivato dopo le pressioni degli Stati Uniti sul governo messicano. Nella stessa settimana, il presidente Andres Manuel Lopez Obrador ha incontrato il presidente statunitense Joe Biden a Washington. Quintero, infatti, era ricercato dagli Stati Uniti. Dopo aver trascorso 28 anni in carcere per il brutale omicidio dell’ex agente della DEA- Drug Enforcement Administration- Enrique Camarena, è stato rilasciato nel 2013 per un cavillo da una corte messicana, dandosi alla macchia e tornando alla sua fiorente attività criminale, operando sotto il cartello del famigerato cartello di Sinaloa. Questo gli è valso subito l’inserimento nella lista dei 10 ricercati più pericolosi dell’FBI ed una taglia di 20 milioni di dollari sulla testa, un record, come specifica Al Jazeera, per un trafficante di droga. Lo scorso anno Quintero ha presentato e poi perso l’ appello contro l’estradizione negli Stati Uniti che, ora, come richiesto da Washington, avverrà nell’ambito di una cooperazione giudiziaria e polizia tra Messico e Stati Uniti- in una lotta al traffico di droga che dura da 50 anni– che non era affatto scontata. In passato, infatti, proprio la riluttanza del Messico a estradare caro Quintero negli Stati Uniti prima del suo rilascio nel 2013, è stata fonte di grande tensione tra i due Paesi. Il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, ha dichiarato che chiederà l’estradizione immediata del narcotrafficante.
Proprio negli attimi in cui l’esercito messicano metteva a segno il colpo, però, nella città di Los Mochis- proprio a Sinaloa, non molto lontano dal luogo dell’arresto- un elicottero americano del tipo Black Hawk, è precipitato. Nell’incidente sono morti 14 membri dell’equipaggio. Sono ancora sconosciute le cause dell’accaduto e, soprattutto, non ci sono ancora indizi che possano fare pensare ad un collegamento con l’arresto di Caro Quintero.