“Ho pensato al suicidio ma mi sono trattenuta per i miei figli“. È un ritratto inedito e spiazzante quello che emerge dall’intervista a Maria Luisa Trussardi, la vedova del grande stilista imprenditore Nicola Trussardi, nonché mamma di Tomaso Trussardi, che si racconta a cuore aperto al Corriere della Sera. Quello che doveva essere il ritratto di una milanese famosa nel mondo, diventa l’occasione per raccontare non solo un pezzo di grande imprenditoria lombarda ma anche per scoprire alcuni tasselli della vita di una donna che ha saputo affrontare con la stessa determinazione i grandi successi e i grandi dolori della sua esistenza.
MARIA LUISA TRUSSARDI E LA MORTE DEL MARITO NICOLA
Maria Luisa Gavazzeni apre l’album dei ricordi, dalla laurea in economia al primo incontro con Nicola Trussardi, avvenuto quando lei aveva 16 anni e lui 18, fino al matrimonio, dieci anni dopo. Assieme lavorano al marchio di moda, individuano il levriero come simbolo della maison che inizialmente produceva borse e in pochi anni diventano un simbolo di lifestyle. “Eravamo una famiglia che viveva in provincia, ma con un affaccio internazionale”, ammette la mamma di Beatrice, Francesco, Gaia e Tomaso Trussardi. Poi il dramma che stravolge le loro vite, nell’aprile del ’99, con la morte del marito a seguito di un incidente stradale. “Fu Tomaso a rispondere al telefono: “Mamma, il papà ha avuto un incidente”. Al Fatebenefratelli ricordo che gli sussurravo cose all’orecchio, ma non sentiva più”, rivela La Gavazzeni. “Gaia era a Londra, Beatrice a New York, Francesco in Giappone: tornarono alla spicciolata”.
L’INCIDENTE MORTALE DEL FIGLIO, LA DEPRESSIONE E I PENSIERI SUICIDI
A quel punto la sua vita e quella della sua famiglia cambiano per sempre ma, spiega, “era vietato cadere in depressione, cosa impossibile dopo che è mancato Francesco. Beatrice dopo la morte del fratello mi disse: “Mamma ci devi aiutare”, ma la perdita di mio figlio era un fatto per me inspiegabile“. Però nel gennaio 2003, ad appena 29 anni, anche il figlio Francesco muore in un incidente d’auto. Ad aiutarla in quel periodo c’è uno dei suoi più cari amici, Vittorio Feltri: “Mi chiamava di notte e mi trovava in lacrime. Sognavo di andare in barca a vela e di approdare in una spiaggia dove arrivavano Nicola e Francesco. Dicevo: ‘Non è che ora ve ne andate subito, eh…’. E poi mi svegliavo”. Per provare a superare il dolore e il lutto, la Gavazzeni si affida al professor Elio Scarpini, noto neurologo, ma ammette di aver pensato di togliersi la vita. “Prima di lui ho pensato al suicidio ma mi sono trattenuta per i miei figli. In fondo non sapevo come fare, perché avrei voluto che sembrasse una morte naturale”.
LA SEPARAZIONE DI TOMASO E LA HUNZIKER E I RAPPORTI CON L’EX NUORA
Ma nell’intervista c’è spazio anche per un racconto sul successo dell’azienda e sui contraccolpi subiti dopo la morte di Nicola Trussardi, ma anche piccoli aneddoti di vita familiare e curiosità sui rapporti con i figli e i rispettivi compagni. “Credo di essere una suocera benvoluta”, spiega. E inevitabile arriva la domanda sulla fine del matrimonio tra il figlio Tomaso e Michelle Hunziker: “Mi è spiaciuto, non l’avevo prevista la separazione, ma non potevo escludere che accadesse. L’incontro con Michelle è stato tenero: si capiva che non aveva avuto tante cose positive dalla vita. Ho un ricordo di semplicità: prendeva il caffè e sistemava la tazzina sul lavandino. Dopo sei mesi che la conosceva Tomaso mi disse: ‘Mamma la sposo, è una brava persona”. Dopo la separazione lei e la Hunziker hanno continuato a sentirsi: “Sì, in modo normale. Li ha presentati Feltri, gli ho chiesto cosa pensasse dell’addio, mi ha risposto: ‘Che vuoi farci, dopo 10 anni ormai si separano tutti!'”.